Fondazione Marisa Bellisario

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ANCORA UN 25 NOVEMBRE

Dall’uccisione di Giulia Cecchettin sono state 113 donne, una ogni tre giorni, a perdere la vita per mano di un uomo. Secondo i dati del Viminale, nei primi dieci mesi del 2023 e negli stessi di quest’anno il numero di femminicidi è spaventosamente identico. Eppure qualcosa è successo. Lo dicono altri numeri, quelli del 1522 per esempio, con le telefonate aumentate del 70%, a chiamare non sempre le vittime ma amici, genitori, fratelli o sorelle. Si è infranto l’isolamento delle vittime, il tabù che induceva chi stava intorno a loro a restare in silenzio ed è cresciuta anche la capacità di cogliere i segnali per fermare l’escalation di violenza. Non basta, certo, e a dirlo sono le vite spezzate.

CAMBIARE LA NARRAZIONE. L’APPELLO DI GINO CECCHETTIN

di Brunella Caiazza – Ho avuto l’onore di partecipare, in rappresentanza della Fondazione Marisa Bellisario, alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, che si è svolta nella splendida cornice della Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. In questo contesto così significativo, non voglio cedere alla tentazione di scrivere banalità o di cadere nella trappola di parlare di politica. Non voglio uscire “fuori tema” o divagare, come diremmo noi “boomer”.

IRAN: SE TI RIBELLI AL VELO FINISCI IN MANICOMIO. E ALLORA #SIAMOTUTTEPAZZE

di Monica Mosca – Ha 30 anni Ahou Daryaei e sta per conseguire il dottorato in Letteratura francese all’Islamic Azad University di Teheran. Ne parlo al presente perché voglio immaginare che quel titolo lo prenda presto. Ahou Daryaei ha i capelli lunghi neri e lo so, come lo sapete voi, perché tutti i giornali hanno ripreso e commentato con furia il video che la ritraeva proprio nel cortile del campus prima che venisse arrestata.

IL FILO CHE TESSE LA TRAMA DEL FUTURO

di Irene Boni – Qualche giorno fa, durante una videoconferenza, un giovane ventenne mi ha posto una domanda tanto semplice quanto rivelatrice: “Com’è composta la rappresentanza del Comitato Scientifico? Perché se siamo in stragrande maggioranza uomini, pur essendo un progetto stimolante, non posso e non voglio farne parte”. Una frase diretta, che mi ha riempita di orgoglio e fiducia: se i boomers cercavano nel lavoro sicurezza e stabilità, e i millennials opportunità di crescita e realizzazione personale, le nuove generazioni puntano tutto su valori e coerenza, rifiutando di scendere a compromessi quando si tratta di equità, inclusione, parità di genere, e impatto sociale.

COP29: UN PASSO AVANTI VERSO UN’AUTORITÀ MONDIALE SUL CLIMA

di Anna Rita Germani – In questi giorni – dall’11 al 22 novembre 2024 – si sta svolgendo a Baku, capitale dell’Azerbaijan, la ventinovesima Conferenza della Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP29) in cui i leader mondiali si riuniscono per discutere sul clima. Lo scorso anno, il Global Stocktake presentato alla COP28 di Dubai aveva sottolineato l’inadeguatezza degli impegni globali, evidenziando l’urgenza di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, accelerare la produzione di energia rinnovabile e migliorare l’efficienza energetica.

BILANCIO DI GENERE: UNO STRUMENTO DI VALUTAZIONE DELLE DECISIONI ECONOMICHE

di Sofia D’Alessandro – L’European Institute for Gender Equality (EIGE), in qualità di Agenzia dell’UE rivolta alla tutela dell’uguaglianza di genere, ha l’obiettivo di supportare tutti gli individui nel raggiungimento di condizioni di pari opportunità indipendentemente dall’appartenenza sociale e di genere. Fornisce e analizza dati, metodi e strumenti con una prospettiva intersezionale sia a livello dell’UE che degli Stati membri.

ELEZIONI USA: UOMO CONSERVATORE BATTE DONNA PROGRESSISTA

di Valeria Ferrero e Valeria Gangemi – Per chi hanno votato gli Stati Uniti? Esaminando i dati forniti in modo dettagliato dalla CNN Politics emerge che gli USA hanno votato per sè stessi, come ogni altro Paese democratico e come spesso avviene in ogni altro continente. Le classi medie che hanno perso potere d’acquisto, in particolare tra chi ha redditi sotto i 50k $, le donne, che cercano aiuti nel sistema statale e che purtroppo, associano la leadership all’uomo forte, l’uomo che ha sempre risolto le cose dimostrando di possedere un concetto di democrazia che coincide con l’uomo solo al comando.

TRUMP E MUSK – E ADESSO?

di Ornella del Guasto – La straripante vittoria di Donald Trump e la selezione dei suoi collaboratori provocheranno ineluttabili assestamenti politici, commerciali, culturali e diplomatici in tutto il mondo. Perché nella geopolitica internazionale uno degli attori, gli USA, il principale in termini di grande potenza, cambia radicalmente guida, tattica e strategia e gli effetti a breve saranno avvertiti da tutti gli altri: Cina, Russia, Ucraina, Medio Oriente, Iran e Paesi amici, nemici, complici, opportunisti, simpatizzanti.

UN GIORNO DI DIALOGO E PROPOSTE

di Mirja Cartia d’Asero – Quando sono entrata nella magnifica cornice delle Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, ho subito percepito che questa non sarebbe stata una giornata come le altre. C’erano circa 400 donne con ruoli apicali in tutti i principali settori, riunite con l’intento di costruire un’agenda per il futuro delle donne in Italia.

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