Fondazione Marisa Bellisario

IL “CLUB” CHE CONIUGA ARTE, DIRITTI DELLE DONNE E CULTURA

di Anna Brondino*

Questa è la storia di una donna e il suo “Club” che coniuga arte, diritti delle donne e cultura.

Mariarosa Razeto è nata a Genova nel marzo del ’48 ma ha vissuto per 21 anni a Camogli, bellissima cittadina della riviera ligure, sita nel così detto “Golfo paradiso”. Una donna dalla vita avventurosa e piena di fantasia fin da piccola. Si sposa presto ma riesce sin da subito a coniugare i suoi impegni lavorativi e sociali con la cura della sua famiglia e adesso è nonna di tre splendide creature

Questa è la storia della sua associazione che lei chiama “Club”.

Il 2 agosto 2002, da un desiderio del compianto ceramista Adriano Pastori, strutturato poi da Mariarosa Razeto nasceva il progetto Club “le arti si incontrano” in Via S. Antonio 10 (una viuzza intrisa di storia sita nel centro storico della nostra città,). Il 2 agosto 2024 il Club compirà 22 anni, nel corso dei quali ha annoverato presidenze prestigiose, che hanno portato a compimento innumerevoli progetti di spessore, culturale e artistico: dal macramè al tombolo, all’impagliatura della sedia di Chiavari, dalla pittura su seta tecnica serty, alla tecnica batik, dalla modellazione e decorazione ceramica alla tecnica raku, dal graffito al bassorilievo e scultura sull’ardesia, al l’invetriatura tiffany, sarebbe troppo lungo elencarli tutti. Non sono mancate le tecniche pittoriche tutte, compreso la decorazione su porcellana e la tecnica del trompe-l’oeil e dell’affresco. Il comune denominatore era quello di fare emergere dall’anonimato l’arte e l’artigianato del nostro comprensorio, ma non solo, era un punto d’incontro per artigiani e artisti, letterati e poeti, questo perché tutte queste arti e tradizioni non finissero nel dimenticatoio. Il motto del Club comunque resta sempre: “nella memoria del nostro passato c’è la forza del nostro futuro”.

Dopo il Covid, nel 2021 il Club è ripartito, alla “guida “di Mariarosa Razeto, con il desiderio di un ritorno alle origini, pur aggiornandole coi tempi. Gli artisti del Club nel luglio del 2023 hanno quindi dato il via a un nuovo progetto dal titolo “La sensibilità degli artisti non si siede mai”. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del Comune di Chiavari, della Regione Liguria e del primo gruppo di 33 comuni provincia di Genova. Era da molto tempo che gli artisti riflettevano sulle panchine rosse e le sedie rosse. Il primo artista fu Karim Cherif, che con la sua arte ha reso omaggio alle vittime di violenza, disegnando gli occhi delle donne, lo specchio dell’anima (così come li definiva Modigliani) su una serie di panchine pubbliche, di lì il via alle panchine rosse.

Di fatto quando gli artisti guardano una panchina rossa o una sedia, avvertono una sensazione di tristezza e impotenza, pur consapevoli che il colore rosso, per la sua alta visibilità, è usato come segnale d’allarme per indicare pericolo, emergenza.

Dicono che la percezione del colore, che viene recepita dal cervello, ha senza dubbio un’influenza sulla nostra psiche. Il modo in cui percepiamo e a cosa associamo i colori, dipende dalle esperienze della nostra vita e dalla realtà sociale e culturale in cui viviamo. I colori caldi come il giallo, l’arancione e il rosso (pochissimo), trasmettono sensazioni positive e stimolanti, ma contestualmente rappresentano concretezza, decisione.

Contrariamente i colori freddi come il verde e l’azzurro trasmettono fiducia e rassicurazione. Il loro lavoro però voleva dare speranza, coraggio, determinazione, a quelle donne, che tutti i giorni subiscono violenze di ogni tipo e non riescono a parlarne con nessuno per vergogna, per paura o magari con la speranza che tutto passi. Pertanto gli artisti hanno dipinto una sedia con colori che possano trasmettere sensazioni positive, perché devono essere sedie della fiducia, del coraggio, della determinazione, dell’accoglienza. È stato poi deciso che venissero ospitate nella casa comunale.

33 comuni hanno aderito, volendo trasmettere alle donne e agli uomini questo messaggio di rispetto, responsabilità e fattività, ne restano ancora 35 della provincia di Genova, ma il lavoro continua e vorrebbe portare le sedie di speranza ovunque. Una sedia è stata consegnata alla Regione Liguria, una al Santo Padre presso Casa Santa Marta e ci si sta adoperando per la consegna al Presidente Mattarella e alla Presidente Meloni.

*Direttrice Consultori familiari socio-educativi

 

Per chi volesse aiutarla a diffondere sedie ecco i contatti

“Club le Arti si Incontrano”

Palazzo Costa Zenoglio, Via Doria 5/3-Chiavari

Cell.3779651820

e-mail: artisiincontrano@gmail.com

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