di Paola La Salvia*
Il Report, realizzato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, esamina la tematica relativa alla Violenza di Genere sotto plurimi aspetti. Il Servizio Analisi Criminale, una struttura a composizione interforze incardinata nell’ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, rappresenta un polo per il coordinamento informativo anticrimine, nonché per l’analisi strategica interforze sui fenomeni criminali, e lo fa attraverso lo studio dei dati provenienti da tutte le Forze di Polizia. La violenza di genere anche quando è esercitata senza atti criminali aventi rilevanza penale o nella forma più sfuggente della sopraffazione psicologica, limita la capacità delle donne di godere appieno dei propri diritti e impedisce la piena realizzazione del cosiddetto “empowerment femminile”, che si basa sul riconoscimento della loro individualità e indipendenza economica e sociale, ostacolando così l’effettiva uguaglianza di genere.
Si tratta di un fenomeno complesso, che ha radici culturali antiche, che richiede una strategia globale e una pluralità d’interventi, dove alla responsabilità delle Forze di Polizia si affianca l’impegno della magistratura, il lavoro di tutte le istituzioni pubbliche e delle associazioni nella tutela delle vittime, il coinvolgimento delle agenzie educative, prime fra tutte la famiglia e la scuola.
Per avere una più chiara percezione del fenomeno della violenza contro le donne, un’analisi specifica deve essere dedicata in primo luogo ai cosiddetti reati spia o reati sentinella, ovvero quei delitti ritenuti possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna: gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e le violenze sessuali.
Esaminando per primi gli atti persecutori (c.d. “stalking“), si rileva un forte incremento del numero di reati commessi nel 2021 con un trend che, nel biennio successivo, si mantiene sostanzialmente inalterato. Di contro, l’azione di contrasto, dopo aver evidenziato un’incidenza costante del 78% di delitti scoperti per i primi tre anni, nel 2023 fa rilevare un significativo aumento, attestandosi all’82%.
In particolare, nel 2023, l’incidenza dei reati commessi risulta più elevata in Campania, Sicilia e Calabria. Le regioni in cui, invece, si registra una minore incidenza sono Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Marche.
Nel caso dei maltrattamenti contro familiari e conviventi, fino al 2022 si rileva un trend crescente dei reati, che invece decrescono nel 2023. La relativa azione di contrasto si attesta intorno al 94% di delitti scoperti nel primo triennio per arrivare al 99% nel 2023.
Un trend in evidente crescita si registra per la violenza sessuale, declinata in tutte le sue forme. Dal 2020, anno nel quale si è registrato il dato minore (4.497), l’incremento è stato significativo e, nel 2022, ha raggiunto il picco con 6.291 eventi, mostrando una diminuzione nell’ultimo anno (6.062). Sostanzialmente stabile l’efficacia dell’azione investigativa, con una percentuale di casi scoperti che si attesta tra il 70% e il 77%. Il dato del 2023 (74%) indica che, in tre casi su quattro, i presunti colpevoli sono stati individuati.
La normativa italiana in materia di contrasto alla violenza esercitata sulle donne ha avuto negli anni una costante evoluzione, a partire dalla ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata in Italia con la legge nr. 77 del 2013. Una riforma che ha particolarmente inciso è stata quella introdotta con legge 19 luglio 2019, n. 69, “Modifiche al Codice Penale, al Codice di Procedura Penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, conosciuta come “Codice Rosso“. Con tale novella si è inteso ampliare la normativa previgente in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, non solo con l’obiettivo di ottenere il rafforzamento del sistema di tutela preventiva delle vittime, ma anche di accelerare l’instaurazione dei procedimenti giudiziari.
Il 24 novembre 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge nr.168/2023, “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, contenente ulteriori disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. La legge per la prima volta indica quale finalità espressa il contrasto alla violenza sulle donne; non più solo la violenza di genere o domestica, prendendo atto del contenuto e delle finalità della Convenzione di Istanbul, ma anche delle diverse pronunce della Corte Europea dei diritti dell’uomo da rendere più ampia ed efficace la tutela delle donne vittime di violenza e di violenza domestica.
Interessante anche il dato inerente all’applicazione del “Codice Rosso“, che vede un significativo incremento, sia dei delitti commessi sia delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti, in particolare per la fattispecie di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, che può essere interpretata in senso positivo; cioè, anche in questo caso, come un incremento della propensione alla denuncia e, più in generale, della sensibilità alla tematica da parte di tutti gli autori coinvolti.
Un’altra costatazione riguarda gli omicidi volontari con vittime donne. Il numero delle vittime di genere femminile, dopo aver mostrato un costante incremento dal 2020 al 2022 fa registrare, nel 2023, un decremento. Anche l’incidenza delle donne uccise in ambito familiare/affettivo evidenzia un decremento nell’ambito del quadriennio in esame. Nel 2023, tra i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, in circa un quarto dei casi, le uccisioni di donne si collocano nel quadro del rapporto genitori/figli (a uccidere le madri sono stati, nell’89% degli episodi, i figli maschi). Al riguardo, si registra, nel 2023, un decremento dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e degli atti persecutori, fattispecie che, nei tre anni precedenti, avevano entrambe già evidenziato un incremento costante. Permane un trend di crescita per le violenze sessuali, confermando la necessità di riservare a tale fenomenologia criminale la massima attenzione. Ciò anche se il rilevato incremento dei dati può, almeno in parte, essere letto quale il parziale “affioramento di un sommerso“, ossia la testimonianza anche di una aumentata sensibilità verso il fenomeno e quindi di una maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime e dei testimoni. Favorire l’emersione del cd. “numero oscuro” di violenze non denunciate è una delle priorità delle Forze di Polizia.
Si conferma, quindi, la necessità di riservare alla violenza di genere la massima attenzione, non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nel supporto alle vittime, nell’educazione dei giovani uomini e nelle campagne informative mirate a rimuovere quegli ostacoli socio-culturali che impediscono l’affermarsi di un’effettiva parità di genere. Al riguardo, l’impegno delle Forze di Polizia è in prima linea. Fondamentali interventi sono, infatti, stati adottati negli anni per la specializzazione degli operatori per la formazione multidisciplinare, anche in tema di approccio alle donne vittime di violenza per evitare fenomeni di vittimizzazione secondaria. Tra i ruoli della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri sono presenti anche figure professionali quali medici e psicologi, che svolgono attività di supporto e sostegno alle vittime, oltreché di formazione a tutto il personale.
L’invito rivolto a tutte le donne, anche alle più giovani, è quello di non sottovalutare mai nessun segno di violenza psicologica, economica, fisica, di cui sono vittime e di chiedere aiuto per uscire dalla condizione di isolamento e soggezione in cui si trovano. Le Forze di Polizia, che possono essere contattate presso tutti gli uffici e reparti sul territorio nazionale o attraverso il numero unico di emergenza 112, sono pronte ad accoglierle, così come la rete di servizi socio-sanitari pubblici e privati che vengono attivati attraverso il numero antiviolenza e anti-stalking 1522 gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità.
*Tenente Colonnello della Guardia di Finanza