di Letizia Moratti*
Mi sono candidata al Parlamento Europeo perché abbiamo bisogno di un’Europa più vicina ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. Un’Europa capace di conciliare i bisogni degli anziani, in termini di protezione e welfare, con le aspettative dei giovani che guardano al futuro. Un’Europa più inclusiva, dove le donne siano maggiormente presenti nel mondo del lavoro, nell’economia e nella politica, e possano conciliare la carriera con il desiderio di essere madri.
La parità di genere rappresenta un fattore fondamentale anche per la crescita.
L’Europa deve essere più sicura. È necessaria una difesa comune europea con una reale capacità di deterrenza. Inoltre, l’Europa ha bisogno di più democrazia e di istituzioni che rappresentino meglio la volontà popolare: elezione diretta del Presidente della Commissione Europea e maggiore potere di iniziativa all’Europarlamento.
L’Europa deve parlare al mondo con una sola voce, attraverso un vero Ministro degli Esteri europeo, capace di intervenire rapidamente nelle crisi internazionali. In uno scenario globale che cambia velocemente, l’Europa deve darsi una governance più agile: superare il diritto di veto e il concetto di unanimità, prendendo decisioni a maggioranza.
L’Europa deve essere più competitività. Dobbiamo investire in infrastrutture, formazione e istruzione, creare un mercato unico dell’energia e delle telecomunicazioni per ridurre i costi delle bollette. Dobbiamo inoltre investire nella digitalizzazione e affrontare la transizione ecologica come un’opportunità, conciliando la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale.
Mi sono candidata come donna, perché credo che la presenza femminile nelle istituzioni sia fondamentale per creare un’Europa più giusta ed equa, in cui il ruolo delle donne sia adeguatamente valorizzato.
Occorre, inoltre, implementare la Convenzione di Instanbul, il trattato internazionale che affronta la violenza contro le donne e la violenza domestica e definisce gli standard minimi che i governi europei devono soddisfare in termini di prevenzione, protezione e condanna.
Dobbiamo, fra l’altro:
– proteggere le donne da ogni forma di violenza;
– rafforzare l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne;
– predisporre politiche e misure di protezione e di assistenza a favore delle donne vittime di violenza.
È essenziale colmare il Gender Gap in Europa e in modo particolare in Italia. Se il nostro Paese riducesse il gender gap, si genererebbe un impatto economico di 143 miliardi di euro, pari all’8% del PIL nazionale.
In un momento storico in cui abbiamo un gran bisogno di crescita, la bassa partecipazione delle donne al mondo del lavoro non solo è ingiusta, ma rappresenta un freno significativo per le nostre economie.
Per chiudere questa forbice la contrattazione collettiva rappresenta una leva fondamentale, dobbiamo, inoltre, investire nelle nuove generazioni e nell’istruzione.
È anche necessario agire, anche, sulla dispersione scolastica e sul recupero dei giovani che non studiano né lavorano. La maggior parte di questi sono ragazze.
Bisogna intervenire con decisione e sostenere l’imprenditoria femminile. In tutti i Paesi dell’UE, i lavoratori autonomi sono prevalentemente uomini.
La mancanza di protezione sociale, come il congedo retribuito di malattia, maternità, paternità e parentale, è un problema che va risolto.
Dobbiamo adottare la risoluzione del Parlamento Europeo del maggio 2022, “Raggiungere l’indipendenza economica delle donne attraverso l’imprenditorialità e il lavoro autonomo”, che afferma che: “Le donne rappresentano la fonte più preziosa e ampia di potenziale imprenditoriale e di leadership inutilizzato in Europa e sostenere le imprenditrici e le lavoratrici autonome rafforzerebbe anche la competitività dell’UE”.
Mi sono candidata per Forza Italia – PPE perché credo che questo partito rappresenti la voce della moderazione, capace di combinare mercato e protezione sociale.
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*Candidata per Forza Italia – PPE nella Circoscrizione Nord Ovest