di Livia Turco*
È un grande onore per me dedicare alcuni pensieri alla vostra prestigiosa Fondazione nel trentacinquesimo anniversario della sua nascita. Un pensiero affettuoso e di stima va alla Presidente, Lella Golfo, donna tenace, generosa, appassionata e aperta al dialogo con tutte le realtà femminili.
E lasciatemi rivolgere un pensiero a Marisa Bellisario. Una piemontese come me, che amava il suo Piemonte e che costituì una grande novità nel percorso di affermazione della libertà femminile. Una novità che affascinò e provocò anche un intenso dibattito nel mondo delle donne e nel femminismo. Io ero allora una giovane militante del PCI, ci battevano per difendere i diritti delle lavoratrici e per l’autodeterminazione femminile nella sessualità e nella procreazione. La presenza e il ruolo di una donna manager in una realtà così importante come la Olivetti – una donna che parlava delle donne e svolgeva quel ruolo consapevole della novità che rappresentava e del vantaggio che poteva rappresentare per le donne – aprì una discussione tra di noi. Tra chi sosteneva che Marisa Bellisario era veramente una novità positiva e chi era più dubbiosa, vedendo nel suo ruolo di potere il rischio di un’omologazione al mondo maschile. Un dibattito che si compose positivamente quando la manager entrò a far parte della Commissione Nazionale per la parità e pari opportunità insediata a Palazzo Chigi da Bettino Craxi e tenacemente voluta dalle indimenticabili Alma Agata Cappiello ed Elena Marinucci.
Mi fa piacere riconoscere che nel corso degli anni la Fondazione Bellisario è stata un punto di riferimento luminoso per la battaglia delle donne, soprattutto per affermarne i talenti. La Mela d’Oro è un amica preziosa di tante donne che hanno avuto il merito di impegnarsi nella propria affermazione e hanno avuto la fortuna di riuscire nel loro intento. Ricordo anche le tante e preziose occasioni di studio, di approfondimento, di ricerca sui vari aspetti della condizione femminile nel nostro Paese e nel mondo. La promozione e la valorizzazione delle capacità imprenditoriali di tante, le competenze di tante messe a disposizione della battaglia per i diritti umani fondamentali in tutto il mondo.
In questo 8 marzo, credo sarebbe bello se ci ponessimo tutte insieme il progetto di una SOCIETÀ UMANA a misura di donne e uomini. Una società umana che faccia vivere concretamente il paradigma del “prendersi cura delle persone” nelle politiche climatiche, economiche, sociali, di welfare per combattere le diseguaglianze, valorizzando la forza e la competenza delle donne. Una società umana nel nostro mondo globale. Per affermare in ogni parte del mondo i diritti umani fondamentali. Per sradicare le cause che provano le guerre e i conflitti, per combattere le torture e le dittature, per evitare le tragedie dei morti in mare. Per dare forza alla democrazia e far sì che democrazia, uguaglianza, dignità, libertà diventino, nei fatti, i pilastri di una nuova società, di un nuovo mondo globale.
*già Ministra
Pingback: Boerefijn Tech
Pingback: Medicijnen bestellen zonder recept bij Benu apotheek vervanger gevestigd in Tilburg
Pingback: บทความแทงบอล lsm99
Pingback: SEO Affiliate Domination
Pingback: live chat dultogel
Pingback: University of Bilad Alrafidain