di Matteo Spinelli*
Si è svolta, lo scorso 3 luglio, in Campidoglio la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio giornalistico “Un Giglio per la Pace e la Libertà di Stampa”, presso la prestigiosa Aula Giulio Cesare in Campidoglio.
L’evento organizzato dall’Università eCampus, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, in collaborazione con Roma Capitale, è stato condotto da Eleonora Daniele, e sono intervenuti Enzo Siviero, Magnifico Rettore dell’Università eCampus, Valeria Baglio, Delegata del Sindaco e Consigliera Roma Capitale, e Guido D’Ubaldo, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, che hanno insignito i vari vincitori.
Tra i premiati Lella Golfo, giornalista, fondatrice e presidente della Fondazione Marisa Bellisario, “per aver documentato e sostenuto la posizione delle donne sia in campo nazionale che internazionale, per essersi battuta, sempre, in favore dei loro diritti, contro la disparità di genere e in nome della libertà di espressione. Per le missioni umanitarie e per aver incluso nelle proprie imprese grandi e piccole realtà concentrandosi sulla formazione manageriale delle donne e sugli strumenti di lotta alla discriminazione in favore delle pari opportunità”.
La giuria del Premio – che vuole omaggiare e premiare i giornalisti e tutte quelle persone che, attraverso un impegno individuale o associativo, hanno dato vita a iniziative, attività o gesti per la pace – ha voluto premiare Lella Golfo per aver dato vita a innumerevoli iniziative internazionali tese al sostegno delle donne nei Paesi in via di sviluppo e alla promozione di realtà imprenditoriali femminili. La Fondazione Marisa Bellisario, che quest’anno ha celebrato alla presenza del Presidente Sergio Mattarella 35 anni di attività e impegno per le donne, grazie alla sua guida è diventata negli anni una protagonista indiscussa del dibattito sulle pari opportunità, in Italia e all’estero. Numerose, infatti, le campagne e le missioni in tutto il mondo: dalla costruzione di una scuola elementare vicino Bangalore alla campagna di solidarietà “100 borse di studio per 100 donne afgane” fino ai progetti a favore delle donne in Argentina, Palestina e Rwanda.
Insieme a lei, durante la cerimonia sono stati premiati Jacopo Volpi (direttore Rai Sport), Massimo Martinelli (direttore de Il Messaggero), Fabrizio Roncone (inviato speciale de Il Corriere della Sera), Rita Lofano (direttore AGI-Agenzia Giornalistica Italia), Stefano Ziantoni (direttore Rai Vaticano), Gianni Riotta (editorialista a La Repubblica), Lirio Abbate (caporedattore de La Repubblica), Lucia Goracci (inviata Rai TG3), Davide Desario (direttore di Leggo), Alessandra Carli (vicedirettrice Rai TG3), Cecilia Sala (inviate de Il Foglio), Andrea Pancani (vicedirettore TG la7), Virginia Lozito (conduttrice Rai TG1).
Riconoscimenti speciali sono stati invece consegnati a Rino Tommasi (già direttore dei servizi sportivi di Canale 5 e Tele+2), Stefania Battistini (inviata Rai TG1) e Ariela Piattelli (direttore di Shalom).
«La realizzazione di questo Premio – ha affermato il rettore Siviero – è opera di molti. Una stampa libera è essenziale per la pace, la giustizia e i diritti umani di tutti, per questo promuovere una stampa libera e proteggere i giornalisti significa lottare per il nostro diritto alla verità».
Per Valeria Baglio, «è stato un onore ospitare in Campidoglio, per il secondo anno consecutivo, il Premio “Un Giglio per la Pace”, un’iniziativa che vuole mettere al centro delle politiche e delle iniziative collettive i valori fondanti della Pace e della Libertà di stampa. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un giornalismo libero, indipendente e basato sui fatti, solo così potremo realmente difendere la democrazia, soprattutto grazie a quei giornalisti che attraverso l’etica professionale ispirata alla libertà si distinguono nel panorama dell’informazione di servizio».
«Questo Premio – ha sottolineato Guido D’Ubaldo – vuole riconoscere l’eccellenza di tanti giornalisti che fanno il loro lavoro con grande professionalità. Promuovendo la pace e la libertà di stampa dobbiamo guardare all’informazione come sorgente di democrazia per illuminare le zone d’ombra per contrastare il malaffare».
*Giornalista
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