Fondazione Marisa Bellisario

#TURISMO E #LAVORO

Intervista a Massimiliano Schiavon Presidente Federalberghi Veneto e Presidente ITS Academy Turismo Veneto

a cura di Elena Appiani*

Il turismo è ripartito, ma deve fare i conti con la carenza di personale. Se al settore in Italia mancherebbero circa 400mila lavoratori,«dare la colpa al reddito di cittadinanza è decisamente limitativo»,  avverte il Presidente di Federalberghi Veneto e di ITS Academy Turismo Veneto Massimiliano Schiavon.

Il Veneto, prima regione in Europa per flussi turistici (pre-pandemia), ha tutt’ora strutture che hanno riaperto ma sono decisamente sotto personale in particolare receptionist, cuochi, camerieri. Dopo due anni di chiusure a singhiozzo, il settore ha perso tantissimi lavoratori che hanno deciso di puntare su altre professioni più “sicure” e meno “sacrificanti” dal punto di vista degli orari.

«La difficoltà nel trovare personale c’è da anni, ora è esplosa. Le associazioni di categoria, le imprese e le scuole di formazione – continua Schiavon – devono fare un’operazione verità senza individuare una sola causa per semplicità», spiega Schiavon, secondo cui «ci sono fattori molteplici, anche culturali, e il reddito di cittadinanza può essere uno degli elementi. La mancanza di 400mila lavoratori nel settore, si somma l’aumento dei costi energetici e alla scarsità di preparazione delle persone che devono svolgere questo lavoro. Gli imprenditori del settore devono poter contare su collaboratori validi professionalmente competenti e motivati e allo stesso tempo devono riconoscere il corretto ritorno economico perché il “capitale umano” rimane sempre la risorsa più preziosa oltre al cliente».

Il contratto collettivo di lavoro deve essere più flessibile e il welfare aziendale dovrebbe essere potenziato per “trattenere” i collaboratori.

«Il settore non attrae più, il Governo deve aiutare le imprese ad abbassare il cuneo fiscale, perché nelle tasche dei nostri collaboratori – conclude il Presidente di Federalberghi Veneto – arriva molto meno rispetto a colleghi tedeschi e austriaci. Ci vuole un contratto più al passo con i tempi, capace di rimettere in moto l’ascensore sociale, di dare prospettive ai giovani»

*Founder e Marketing Manager Rete 33

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3 commenti su “#TURISMO E #LAVORO”

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