Fondazione Marisa Bellisario

ITALIA ECCELLENZA DEL FARMACO

di Enrica Giorgetti*

Da due anni la vita di tutti noi è profondamente cambiata. La pandemia ha sconvolto le nostre abitudini, i nostri stili di vita, i nostri rapporti. Cominciamo però a vedere la luce in fondo al tunnel e in gran parte lo dobbiamo a farmaci e vaccini.

Ora è il momento di progettare il futuro, preparandoci alle sfide che ci attendono. Per farlo è opportuno cambiare paradigma. La salute, abbiamo visto, è al centro dell’economia, della vita sociale, di ogni attività quotidiana.  Ecco perché deve diventare un investimento strategico, anche dal punto di vista della sicurezza nazionale, e non deve essere più considerata solo come un costo.

I presupposti per consolidare la ripartenza ci sono tutti. L’Italia è infatti un giacimento di risorse nelle Life Sciences. Con realtà industriali poco note, talvolta anche agli addetti ai lavori, che bisogna conoscere sempre meglio e valorizzare.

Sia nella ricerca e produzione di vaccini e farmaci contro il Covid-19, sia per molte altre patologie. Da noi si trovano veri e propri centri di eccellenza globali, per la ricerca, con attività di studi clinici e programmi avanzati di open innovation. E per la produzione, con impianti all’avanguardia nel mondo dal punto di vista degli standard ambientali e tecnologici.

Attività che riguardano ad esempio, farmaci oncologici, antibiotici di nuova generazione, plasmaderivati, prodotti coperti da brevetto che hanno consentito di riportare nel Paese tutta la filiera, immunoterapie, farmaci orfani, tecnologie mRNA, insulina e antidiabetici innovativi, prodotti iniettivi e sterili, farmaci innovativi contro lo scompenso cardiaco o antiepatite, vaccini non covid resi più efficaci dagli adiuvanti, farmaci in asepsi, principi attivi e nanomateriali innovativi. Risultati raggiunti grazie a una presenza industriale fortemente radicata nel nostro Paese sia di imprese a capitale italiano sia di imprese a capitale estero. Grandi, medie, piccole aziende che costituiscono un mondo vitale e dinamico che crede e investe nei territori e contribuisce al loro sviluppo.

Non a caso l’Italia è ai primi posti in Ue per produzione: 34 miliardi di euro, quasi tutti destinati all’export. Il segreto di questi risultati è principalmente uno: le persone.

A oggi nel Paese sono 67mila gli addetti dell’industria farmaceutica, per il 90% laureati o diplomati, in crescita, anche in anni difficili come questi e con sempre più giovani (+19% negli ultimi 5 anni). L’industria farmaceutica è inoltre leader per occupazione femminile che raggiunge quota 43% dei dipendenti (rispetto a una media dell’industria pari al 29%) e nella R&S sale addirittura al 52%.  Donne che ricoprono spesso ruoli di responsabilità: sono infatti il 43% anche sul totale di dirigenti e quadri (più del 50% tra gli under 40).  E che con i loro talenti e la loro naturale resilienza hanno dato un contributo fondamentale alla crescita del settore.

L’Italia del farmaco è quindi un’eccellenza in UE, ma la competizione globale è sempre più forte, da parte di Paesi sia europei sia extraeuropei, che in molti casi stanno crescendo rapidamente grazie a mirate politiche e strategie di investimento dei loro governi.

Il PNRR può rappresentare il punto di svolta, perché con i finanziamenti previsti sarà possibile dare nuovo impulso agli investimenti nella filiera della Salute e reingegnerizzare il SSN. Un passo fondamentale e un importante volano di sviluppo e innovazione può essere il varo dell’IPCEI (Importante Progetto di Interesse Comune Europeo) da parte del MISE. Occorre utilizzare al meglio queste opportunità per accelerare, recuperare il terreno perduto e garantire la salute dei cittadini. Le imprese del farmaco sono pronte.

*Direttore Generale Farmindustria

3 commenti su “ITALIA ECCELLENZA DEL FARMACO”

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