a cura della Delegazione Puglia della Fondazione Marisa Bellisario
Il 15 settembre scorso la Giunta regionale ha approvato e deliberato l’agenda di genere, che prevede criteri e misure per favorire e promuovere la parità di genere nelle procedure di gara e gli appalti. Si tratta di indirizzi per l’introduzione del «gender responsive pubblic procurement», un nuovo sistema introdotto a livello europeo e previsto dalla Agenda Onu 2030 per promuovere la parità di genere come leva dello sviluppo economico sostenibile.
L’atto elaborato dal gruppo di lavoro interassessorile sull’Agenda di genere ‒ con la partecipazione anche della Delegazione pugliese della Fondazione Bellisario ‒ è relativo agli appalti della Pubblica Amministrazione regionale, anche quelli che saranno attivati con il Recovery fund, con punteggi che premino le imprese che mettono in pratica l’uguaglianza di genere nelle retribuzioni, nelle carriere e nel management. Al contempo saranno individuati una serie di criteri che richiedano alle imprese destinatarie investimenti in concrete azioni a favore della parità, dall’equilibrio di genere nelle posizioni manageriali alla eliminazione del gender pay gap.
Guardando i dati, il tasso di occupazione femminile in Puglia nel 2019 (35,6%) è ben al di sotto di quello nazionale (53,8%) e anche il tasso di mancata partecipazione al lavoro nella Regione è marcatamente femminile (38,7%) rispetto al tasso maschile che si ferma al 24,2%. L’obiettivo della delibera è l’adozione, entro il 2022, di un regolamento finalizzato a istituzionalizzare, sul territorio regionale, l’approccio al procurement gender sensitive. Sicuramente questa approvazione rappresenta un ulteriore passo in avanti per la Puglia proprio perché si tratta del risultato del lavoro portato avanti da più assessorati con la partecipazione delle forze economico-sociali e associative, trattandosi di temi relativi a diritti e giustizia sociale. La Puglia è la seconda regione d’Italia ad aver approvato l’introduzione del gender responsive pubblic procurement, come strumento innovativo per promuovere l’occupazione femminile nelle imprese.
In questa direzione si pone l’Agenda di Genere, partendo dalla premessa che la Regione Puglia è tutt’ora caratterizzata da livelli di divario di genere importanti e che investono le donne in tutte le dimensioni: politica, sociale, culturale ed economica, ma anche da una disuguaglianza territoriale che naturalmente acuisce ancora di più la disuguaglianza di genere. Si pone come documento di visione strategica che, muovendo dalle strategie internazionali e nazionali sulla parità di genere, si integra con la Strategia regionale di sviluppo sostenibile come richiamato dalla DGR n.687 del 26 aprile 2021. L’Agenda propone un approccio trasversale a tutte le politiche, individuando aree di intervento e obiettivi prioritari condivisi con la Giunta Regionale nell’incontro dell’8 marzo 2021 e oggetto di successivi approfondimenti nel corso di incontri tematici con assessorati e strutture regionali.
Sono 5 le macro aree di intervento individuate per la definizione dell’Agenda.
- Qualità della Vita delle Donne e degli Uomini;
- Istruzione formazione e lavoro;
- Competitività, sostenibilità e innovazione;
- Per un lavoro di qualità;
- Contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere
Sicuramente l’adozione dell’Agenda di Genere in Puglia è un primo passo in avanti ma ci auspichiamo che questa best practices possa essere adottata in tutta Italia.
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