Fondazione Marisa Bellisario

IL PNRR E STEVE JOBS

di Laura Luigia Martini*

Come dimenticare alcune delle più riuscite massime del grande Steve Jobs? «The people who are crazy enough to think they can change the world are the ones who do», ovvero: solo chi ha il coraggio di tentare imprese impossibili ha anche l’opportunità di riuscire a realizzarle. Così tutta la sua vita ci racconta.

E il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è proprio una di queste ardue imprese, a mio avviso. Mi spiego. Di PNRR si è parlato e si parla molto, moltissimo, ma non tutti sanno che esiste una parte del PNRR pensata e progettata per superare le disuguaglianze, per offrire a tutti indistintamente le stesse opportunità in base al talento di ciascuno. Pensandoci bene in relazione alla nostra Società si tratta di una vera e propria rivoluzione!

Un po’ di teoria. Il PNRR è quel documento attuativo che ciascuno Stato membro deve produrre per accedere ai fondi del Next Generation EU, strumento introdotto proprio dall’Unione per agevolare la ripresa post[1]pandemica. Si tratta sostanzialmente di un pacchetto di investimenti e riforme relativi al settennato 2021-2027, organizzato in sei Missioni, per un totale destinato all’Italia di 191,5 miliardi di Euro a cui vanno ad aggiungersi 30,6 miliardi relativi al Fondo Complementare. Un’enormità!

Le Missioni del Piano sono sviluppate per aree tematiche principali attorno a diversi assi strategici condivisi a livello europeo: dalla “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, dalle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” all’”Istruzione e ricerca” fino all’“Inclusione e coesione” nonché alla “Salute”. Ed eccoci al punto. Proprio nell’ambito della quinta Missione, “Inclusione e Coesione”, sono state introdotte importanti iniziative a sostegno dell’imprenditorialità femminile, ma anche un sistema di valutazione e certificazione della parità di genere. Ciò al fine di incentivare le imprese a ridurre sempre più la differenza di condizioni e trattamento tra uomini e donne, e quindi ad adottare le relative misure necessarie allo scopo. Vale la pena inoltre sottolineare che il PNRR affronta le disuguaglianze di genere in maniera trasversale, proprio perché questo non è un intervento circoscritto o circoscrivibile, bensì una priorità perseguita in maniera diretta o indiretta in ognuna delle sei Missioni del Piano, è parte della sua vera anima. Questo perché le disuguaglianze di genere hanno un forte impatto sulle opportunità di ognuno di noi come individuo e di fatto limitano la crescita economica di un Paese.

Cosa significa nella sostanza? Significa che nel Recovery Plan c’è il destino di tutte noi! Ed è un’occasione che non possiamo e non dobbiamo perdere. Se in alcuni Paesi infatti le disuguaglianze tra uomo e donna sono meno rilevanti, questo non è certamente il caso dell’Italia, per storia, per cultura, per tradizione, per accentuati divari territoriali non abilitanti. Insomma, per una serie di motivazioni diverse, ma proprio perché esse rendono la sfida per noi più difficile che altrove, più grande sarà la soddisfazione di vincerla. La mia certezza trae forza proprio dalla citazione iniziale di Jobs: più un obiettivo è sfidante, più forte la volontà umana che spinge a perseguirlo e a raggiungerlo. La storia in generale ce lo insegna, la storia dell’Italia ce lo insegna, la nostra determinazione di donne di merito, di donne che solo in base al merito e al talento vogliono vedere riconosciuti i propri diritti ce lo garantisce.

Le disuguaglianze di genere saranno dunque tra qualche anno poco più di un vago ricordo? Noi lavoreremo per questo, ma affinché ciò avvenga, ciascuno deve crederci fortemente, nella consapevolezza lucida che oggi abbiamo nelle nostre mani tutti gli strumenti per riuscire. L’intelligenza farà il resto.

*CEO Business Advisor ed Executive Vice President Corporate Business Development FINCANTIERI

6 commenti su “IL PNRR E STEVE JOBS”

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