Fondazione Marisa Bellisario

BANCHE E FINANZA: QUALE RUOLO NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE?

di Cristina Finocchi Mahne*

Le politiche di sostenibilità ambientale e sociale possono fissare target ambiziosi, ma è sicuramente il settore finanziario e, bancario in particolare, che può garantire la loro realizzazione.

Come economista e consigliere di amministrazione di gruppi finanziari e industriali quotati, nel libro ‘ESG e Recovery Plan’ pubblicato di recente da Seac, ho condiviso come, attraverso la declinazione di scelte di sostenibilità ESG nelle policy di credito, le banche possano riconquistare quel ruolo centrale di perno economico e sociale, di Istituzioni con la I maiuscola che contribuiscono allo sviluppo del Paese nel senso più alto del termine.

Per far comprendere tale ruolo, è utile ricordare ciò che accadde nella primavera del 2015. L’approvazione dei principi di sviluppo sostenibile da parte delle Nazioni Unite stava incontrando forti difficoltà. Papa Francesco decise dunque di anticipare a maggio la pubblicazione dell’enciclica ‘Laudato Sì’ proprio per dare un forte segnale e favorire l’accordo e l’emanazione di tali principi. Nel settembre di quell’anno, vennero dunque pubblicati i 17 Sustainable Development Goals che tutti oggi conosciamo. Dunque, cosi come Papa Francesco con la sua concezione di ecologia umana integrale è riuscito a orientare concretamente il mondo verso uno sviluppo sostenibile, così le banche dovrebbero proseguire questo percorso promuovendo in tutte le loro attività una ecologia bancaria integrale e coinvolgendo attivamente in questo processo tutti i loro stakeholder.

Alcune banche si stanno già impegnando, ma ci vogliono ancora più convinzione e coraggio.

In concreto, promuovere un’ecologia bancaria integrale significa sostenere lo sviluppo di un sistema economico e produttivo più sostenibile, più solidale e più equo, sia scegliendo leader e manager con competenze e sensibilità specifiche che abbiano dimostrato solidità e coerenza di azione, sia definendo sistemi di incentivazione che prevedano, accanto a obiettivi finanziari, anche target ambientali, sociali e di governance. Il cambiamento deve coinvolgere tutto il personale, permeando l’intera struttura facendo anche leva più decisamente su modelli di leadership caratterizzati da una componente ‘di cura’ accentuata, più spesso femminile, richiesta oggi ancor più dai nuovi assetti aziendali post covid e dai giovani.

Proprio l’attenzione alle nuove generazioni, che dovrebbero essere oggetto di piani di engagement ESG dedicati e integrati nelle strategie di business, potrà assicurare il successo di questo percorso virtuoso. E a questo proposito, per i giovani Under 30 che vogliano essere motori dello sviluppo sostenibile all’interno di banche, di altre istituzioni finanziarie e di altre imprese in cui operano, o da loro create, il ciclo di dibattiti di respiro internazionale che partirà fra poche settimane, dal titolo, ‘Giovani per l’ecologia integrale: sostenibilità ESG e nuovi modelli di leadership’, promosso dalla Fondazione Centesimus Annus – di cui sono membro del comitato scientifico -, è l’occasione giusta per farsi avanti.

* Economista, Membro Cda e Presidente comitati endoconsiliari di società quotate, Docente Università Cattolica del Sacro Cuore

5 commenti su “BANCHE E FINANZA: QUALE RUOLO NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE?”

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