Fondazione Marisa Bellisario

LA RICERCA È DONNA

di Valeria Ferrero* e Valeria Gangemi**

Tra le molte notizie che snocciolano quotidianamente dati poco confortanti sulla situazione delle donne, non potevamo non essere colpite da un titolo che attesta un piccolo grande successo. Sono stati infatti assegnati anche a giovani ricercatrici e ricercatori italiani i finanziamenti che l’Europa destina allo sviluppo di progetti in diversi campi, dalla fisica alle scienze umane.

I progetti premiati dal Consiglio europeo della Ricerca nel programma Horizon Europe quest’anno sono stati 397. L’Italia ha meritato 58 premi, seconda per numero solo alla Germania. Dei 28 vincitori che svolgono la loro attività di ricerca in Italia, 15 sono state ricercatrici. I finanziamenti sosterranno nuovi team di ricerca e nuova occupazione.

Per la ricerca e lo sviluppo il conteso è oggi particolarmente favorevole. Un insieme di fattori positivi promuovono l’innovazione sostenibile: Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (750 miliardi), Horizon Europe (100 mld) e la ripresa post-pandemia. In questo scenario, la ripartenza del sistema domestico trova un sostegno solido per potere aprire la strada ai settori del presente e prossimo futuro. Rivoluzione green e transizione ecologica, digitalizzazione e innovazione, istruzione e ricerca, infrastrutture per la mobilità sostenibile, sanità sono settori strettamente legati al mondo delle Università, dei centri di ricerca e del venture capital. Con riferimento in particolare a quest’ultimo, le startup e le PMI innovative italiane stanno vivendo un periodo economico ricco di incentivi, con un framework legislativo molto favorevole. Il Fondo Nazionale per l’innovazione per 3,3 milioni e il Fondo per l’Imprenditoria Femminile per 400mln, fortemente promosso dalla Fondazione Bellisario, saranno una ottima base per creare un sistema di crescita virtuoso ed orientato all’innovazione.

Premesso che il sistema è favorevole allo sviluppo di nuove iniziative, la notizia del riconoscimento a progetti ideati da giovani ricercatrici è un segnale molto positivo che speriamo possa essere da esempio per molte altre donne. Questo risultato dimostra che merito e talento premiano sempre ma che bisogna avere il coraggio di intraprendere. Nell’era Covid, nel campo della ricerca, abbiamo dimostrato quanto possiamo contribuire al cambiamento. Naturalmente vocate a responsabilità e sostenibilità, sta a noi lavorare per fare la differenza in tutti gli altri settori, con fiducia e con la consapevolezza di potere diffondere un modello di leadership alternativa.

*Head of ESG Strategy

** HR Business Partner

5 commenti su “LA RICERCA È DONNA”

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