Fondazione Marisa Bellisario

PNRR E TRANSIZIONI: ECOLOGICA, DIGITALE, DEMOGRAFICA

a cura di Sergio Luciano*

Quanto mai sterile è stata la polemica sulla “intoccabilità” del Pnrr, come l’abbiamo vissuta nel corso della campagna elettorale. Nei fatti, l’Unione Europea per prima è consapevole che il Pnrr è in sostanza già da correggere, per due fattori esogeni e imprevisti: l’esplosione inflattiva, che ha vanificato tutti i calcoli preventivi sui costi degli interventi; e l’emergenza energetica, che prescrive impegni sull’autosufficienza del tutto archiviati, e da vent’anni, nei programmi nazionali precedenti.

Chiarito che, quindi, sarà naturale e “apartitico” apportare gradatamente le necessarie modifiche al Pnrr è necessario parlarne sin d’ora per capire se e come, in questo processo di revisione, sia possibile (e in che misura necessario) apportare anche correttivi tipologici agli interventi per tutelare l’ambiente, per gestire il digitale e intervenire sul trend demografico.

Per quanto attiene all’ecologia, la domanda inquietante che coinvolge non solo l’Italia è se non sia urgente intervenire non solo per mitigare le emissioni di gas-serra ma anche per consolidare le strutture necessarie ad attutire e prevenire i danni del cambiamento climatico già in atto. La strage di Senigallia ci ricorda che 14 anni fa in quegli stessi posti era accaduto qualcosa di simile, il cui devastante riproporsi era dunque prevedibilissimo e avrebbe potuto e dovuto essere preparato con opportuni lavori difensivi, invece mai fatti.

Per quanto attiene al digitale, nessuna ricaduta significativa si può ad oggi misurare in Italia dei principi – di straordinaria lucidità – sanciti nel Digital Act europeo. La tutela autentica della privacy è un principio astratto e non tutelato, tantomeno delle incursioni del marketing, che al contrario stanno determinando autolesionistica assuefazione tra le persone. E soprattutto non trova concreta declinazione il principio secondo cui “non deve essere consentito on-line nulla che sia vietato off-line”, principio che, se applicato eliminerebbe o almeno ridurrebbe il fenomeno degli hater, le fake news e le diffamazioni impunite dei social.

Per quanto infine riguarda la demografia, a fronte dell’intransigente difesa del diritto all’aborto non solo contro chi ne contesta il principio ma anche contro chi ne vanifica fattualmente l’applicazione, non è ancora misurabile un’attiva tutela del diritto alla maternità, che andrebbe inverato agendo sulle strutture – asili nido, scuole materne etc – ma anche sulle regole del lavoro, con un congedo parentale significativo e non simbolico e con una premialità per le imprese le cui dipendenti scelgano di fare figli.

Tutte e tre queste transizioni hanno un estremo bisogno di analisi e proposte trasversali a tutti gli strati e le formazioni sociali e dunque – e ovviamente! – essenzialmente richiedono contributi simmetrici dai generi. Tutti i generi, ovviamente: quelli primari e quelli fluidi.

*Direttore Economy e Investire

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10 commenti su “PNRR E TRANSIZIONI: ECOLOGICA, DIGITALE, DEMOGRAFICA”

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