Finalmente, dopo mesi di ipotesi e tira e molla, ecco i nomi dei candidati alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Sciolto quindi il primo dilemma, ovvero la candidatura dei big che poi non andranno a occupare effettivamente il seggio di Bruxelles. La premier Meloni, come annunciato, è capolista in tutte le circoscrizioni, Elly Schlein in due (come il generale Vannacci!), Carlo Calenda e Antonio Tajani in quattro. E che gli unici leader a non candidarsi, Salvini e Conte, siano anche quelli più in deficit di consensi la dice tutta sulla bontà autentica delle loro intenzioni. Perché, al netto delle discussioni, quella sulle “candidature acchiappa voti” è una pratica antica quanto il voto europeo (nel 2004, prima tornata elettorale che sanciva l’incompatibilità della carica di parlamentare europeo con quella di deputato, senatore o componente del governo, furono 19 i seggi non occupati) e che ha finora messo d’accordo tutti i partiti.
Ma andiamo con ordine per arrivare al tema che più ci interessa: le donne. Prima di tutto, infatti, è fondamentale comprendere bene i meccanismi con cui eleggeremo i nostri rappresentanti al Parlamento europeo. La legge elettorale, lo sappiamo, è per tutti gli Stati membri di tipo proporzionale: al netto dei complicati calcoli che poi determineranno il numero degli eletti, sui 76 parlamentari europei a disposizione dell’Italia, ogni lista ottiene un numero di seggi proporzionale ai voti ottenuti.
Non essendo possibili le coalizioni, i singoli partiti possono accorparsi e presentarsi con una lista elettorale comune: lo hanno fatto Più Europa e Italia Viva con la lista “Stati Uniti d’Europa” (in cui confluiscono anche Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani, Libdem Europei e Italia c’è) ed Europa Verde e Sinistra Italiana con “Alleanza Verdi-Sinistra”. L’intento è ovviamente quello di superare la soglia di sbarramento del 4%, sotto la quale le liste non eleggono parlamentari europei.
Le circoscrizioni italiane sono 5 e ognuna elegge un numero di parlamentari europei in proporzione al numero dei suoi abitanti: 20 la circoscrizione Italia Nord-Occidentale, 15 Nord-Est e Centro, 18 Sud e 8 Isole.
Altra regola fondamentale: nelle liste i candidati di ciascun sesso non possono essere più della metà del totale e i primi due devono essere di sesso diverso. Al momento del voto, poi, si deve barrare il simbolo del partito e si possono esprimere da una a tre preferenze. Se non lo si fa, il voto va solo alla lista ma in caso se ne voglia esprimere più di una, i candidati devono essere di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e terza preferenza. In sostanza, se si vogliono votare due donne, bisogna anche indicare un uomo.
Una volta stabiliti i seggi ottenuti da ciascuna lista in ogni circoscrizione, sono proclamati eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze, non quelli più alti in lista (a meno di un pareggio nel numero delle preferenze). Quindi, né essere capolista né occupare una posizione in lista più alta dà la certezza di essere eletti. C’è sicuramente un tema di visibilità, di forza comunicativa ma nulla di più. E quando i big dei partiti rinunceranno al loro seggio, come già annunciato, in vece loro il seggio al Parlamento europeo non verrà assegnato a chi viene subito dopo in lista ma al candidato o alla candidata che hanno preso più preferenze tra i non eletti. Un esempio alle ultime europee: Maria Angela Danzì era capolista del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Nord-Ovest ma con oltre 14 mila preferenze non è stata eletta, superata da altre due candidate donne.
Detto questo, il principio fondamentale è che l’alternanza, la parità, vale solo per le liste dei candidati, non per gli eletti. Per quelli, serve la buona volontà degli elettori.
Considerato che l’attuale presenza femminile al Parlamento europeo, 39,8%, è superiore a quella dei parlamenti nazionali – inclusa l’Italia con il 41% di europarlamentari donne – come andrà questa tornata?
La presenza di due donne forti nella politica italiana da un punto di vista di meccanismo elettorale potrebbe non giocare a favore, anzi. Prima di tutto perché la loro presenza in lista toglie comunque il posto a una donna nel totale dei candidati ma soprattutto perché se un elettore volesse dare la propria preferenza a Meloni o Schlein e volesse esprimerne un’altra per una candidata donna, dovrebbe indicarne anche una terza per un uomo: i dati delle europee 2019 mostrano che solo una minoranza degli elettori indica almeno una preferenza e ancora meno ne indicano o due o tre. Paradossalmente, il meccanismo dell’alternanza in lista, nato per garantire la parità, potrebbe in questa tornata svantaggiare proprio le donne e dare un minore numero di elette.
L’altra variabile, invece – quella che mi auguro prevalga – è che proprio la presenza di due donne forti in politica tiri la volata alle altre: loro hanno dimostrato che si può! Si può guidare un partito e si può esser donne determinanti in Europa, von der Leyen e Metsola stanno lì a dimostrarlo.
Per questo è fondamentale lanciare un messaggio chiaro: VOTATE due donne e un uomo!!!
Per quanto ci riguarda, le candidate associate o Premi Bellisario in questa tornata elettorale sono tante: in calce vi indico nomi, partiti e circoscrizioni.
Votatele, indipendentemente dal posto che occupano in lista perché dal numero di preferenze dipende la loro elezione. E fate passaparola! Qualunque sia il partito o la circoscrizione, prima di entrare nel seggio elettorale, scegliete due nomi di donna e date a loro la preferenza (indicando anche un uomo, mi raccomando pena l’annullamento delle preferenze)!
Inutile pretendere leggi elettorali che ci salvaguardano se poi nel segreto dell’urna non manteniamo fede a un’idea di parità.
LUCIA ANNUNZIATA – Partito Democratico – Circoscrizione Sud
SILVIA BOLLA – Fratelli d’Italia – Circoscrizione Nord-Est
ELENA BONETTI – Azione – Circoscrizioni Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud
EMMA BONINO – Stati Uniti d’Europa – Circoscrizioni Nord-Ovest e Centro
ANNA CINZIA BONFRISCO – Lega – Circoscrizione Centro
GABRIELLA CHIELLINO – Stati Uniti d’Europa – Circoscrizione Nord-Est
CIVITA DI RUSSO – Fratelli d’Italia – Circoscrizione Centro
FILOMENA GRECO – Stati Uniti d’Europa – Circoscrizione Sud
CAROLINA MORACE – Movimento 5 Stelle – Circoscrizione Centro
LETIZIA MORATTI – Forza Italia – Circoscrizione Nord-Ovest
RENATA POLVERINI – Forza Italia – Circoscrizione Centro
ALESSANDRA SERVIDORI – Forza Italia – Nord-Est
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