Fondazione Marisa Bellisario

DONNE, STEM E FINANZA: INVESTIRE PER ABBATTERE GLI STEREOTIPI

di Monica Lucarelli*

«Non spendere tutti i soldi in trucchi o vestiti», oppure «Ti conservo io i soldi del nonno e poi te li do un po’ per volta». Quante di voi hanno sentito queste frasi da bambine? Queste parole, apparentemente innocenti, nascondono uno stereotipo dannoso secondo cui noi donne non dobbiamo occuparci delle questioni finanziarie. È questa la cultura dominante che ha escluso molte di noi dalla vita economica, rendendoci dipendenti e privandoci dell’autodeterminazione.

Da noi il tasso di occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni è del 56,5% (ISTAT 2024) contro il 77,4% in Germania, il 71,7% in Francia e il 65,7% in Spagna.

A contribuire a questa situazione c’è la maternità, che dovrebbe essere un momento di gioia, e invece è spesso motivo di uscita dal mercato del lavoro per una donna su cinque (Rapporto Inapp). Nel 2022, il tasso di occupazione delle donne (25-49 anni) con figli minori di 6 anni è del 55,5%, mentre quello delle donne senza figli del 76,6% (Istat 2023 SDGs). E la disparità di genere si riflette anche nel divario retributivo.

A proposito dell’educazione finanziaria, nel 2023, secondo una ricerca condotta dalla Global Thinking Foundation su 1.400 donne, in Italia solo il 58% possiede un conto corrente personale. Il 12,9% ha un conto intestato al partner o a un familiare e il 4,8% non possiede alcun conto. In sintesi, il 21,5% delle donne italiane si trova in condizioni di dipendenza finanziaria. Inoltre, una donna su dieci dichiara che il partner le ha negato la possibilità di lavorare.

Negare alle donne l’accesso al lavoro rende i nostri paesi più poveri. Ecco perché ho sempre considerato la parità di genere come una chiave strategica per uno sviluppo sostenibile. La sostenibilità come principio guida per garantire il benessere sociale ed economico di tutti e tutte.

Le pari opportunità, l’inclusione, porre le basi per creare un ambiente che riconosca e valorizzi il ruolo professionale delle donne, che permetta loro di raggiungere dei ruoli apicali, sono alcuni degli obiettivi che il Paese deve darsi con impegni concreti. Credo fortemente in un approccio sistemico, declinato dal mondo manageriale da cui provengo, che dalle scuole e dall’avvicinamento alle discipline STEM per le nostre figlie arrivi a percorsi di formazione professionale mirati, fino ai corsi di educazione finanziaria per rendere le donne libere di autodeterminarsi.

«Hai mai visto una ragazza brava in matematica?»  oppure «Ma si sa che le materie scientifiche sono più una cosa da uomini», sono frasi che non vogliamo più ascoltare, nemmeno per scherzo.

Come possiamo invertire la tendenza che vede le donne sempre agli ultimi posti nella scala economica? Bisogna partire dalle scelte scolastiche delle bambine e delle famiglie e proporre modelli diversi. Con progetti finalizzati a costruire un nuovo paradigma che renda evidenti e quindi privi di forza gli stereotipi di genere. Ancora oggi le ragazze non scelgono scuole superiori o indirizzi universitari scientifici anche quando hanno voti più alti in matematica.

In base ai dati Almalaurea 2023 tra le ragazze laureate nel 2022 solo il 19,1% ha conseguito una laurea STEM, contro il 40,7% dei ragazzi. Soprattutto in ambito informatico, che oggi giorno rappresenta un settore in crescita grazie alla nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale, le studentesse laureate in informatica sono solo il 16,6%. Secondo il Global Gender Gap Report 2023 le lavoratrici nelle professioni scientifiche, tecnologiche e ingegneristiche sono il 29,2%.

Investire nelle donne, consentendo loro pari dignità lavorativa, aumentandone l’occupazione e consentendo loro l’accesso a ruoli di leadership, è un asset strategico per la stabilità finanziaria e la crescita economica. Benessere, salari, salute, istruzione, lavoro e finanza sono ambiti in cui il concetto di parità di genere deve tradursi in politiche dedicate e azioni concrete. E ciascuno di noi nel proprio ruolo non può esimersi dal sentirsi in parte responsabile di questo necessario cambio di visione.

*Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità

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1 commento su “DONNE, STEM E FINANZA: INVESTIRE PER ABBATTERE GLI STEREOTIPI”

  1. gabriella desario

    Tutto estremamente vero, ESEMPI, i giovani hanno bisogno di belle storie dove le donne esistono in quanto persone e non appendici. Che ci piaccia ho no la gestione del denaro determina la libertà e l’indipendenza. quindi bisogna insegnare a pensare che chi è capace, maschio o femmina merita di guadagnare e gestire il frutto del suo lavoro.

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