di Valeria Gangemi* e Valeria Ferrero**
Oltre alla violenza fisica e sessuale, psicologica, verbale, economica oggi dobbiamo fare i conti anche con quello on line sino al Metaverso. Dal web e dai social network il passo è stato breve Metaverso è uno spazio tridimensionale all’interno del quale le persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire senza limiti di tempo e spazio. Un’esperienza di questo tipo è resa possibile da dispositivi e piattaforme ad alto tasso di tecnologia. Si tratta di strumenti quali la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR), connessioni superveloci e blockchain. Il potere è affidato prevalentemente alle multinazionali che sempre più gestiscono e controllano una incalcolabile quantità di dati e informazioni, i nostri dati personali, sensibili legati al consumo e non solo.
Ecco che si apre una scenario nuovo nel relazionarsi con la tecnologia, che fa scaturisce forme nuove di violenza che si esprime in attacchi informatici, molestie e violenze sessuali. Il fenomeno è stato già documentato nel 2016 fino al recente del novembre 2022 con la prima denuncia da parte della prima vittima ufficiale. Dove? Nella piattaforma Horizon Worlds, il Metaverso di Meta che nei progetti dell’azienda è destinato proprio a diventare la modalità di interazione per eccellenza di un mondo parallelo. Una piazza dove interagire con amici, colleghi e perfetti sconosciuti. Tanto che il Vice Presidente del progetto, lo ha dichiarato un problema che necessita di essere affrontato in modo serio, severo e nel minor tempo possibile. Meta quindi è consapevole del problema tanto che ha già una funzionalità chiamata Safe Zone che l’utente può attivare se non si sente al sicuro In questo caso, la molestia sessuale è stata possibile perché il meccanismo è stato disattivato.
A sconcertarci è lo stupore della comunità informatica ed aziendale: il fenomeno era prevedibile. Le persone dietro uno schermo e nascoste dietro un nickname, non hanno più un limite tutto è lecito perché virtuale Giochi che hanno comportato suicidi di adolescenti, il Reverenge porn, sono purtroppo dei fatti. La Rivoluzione digitale e le applicazioni dell’intelligenza artificiale hanno già distrutto tutti i modelli organizzativi , produttivi, sociali e culturali dell’agire, del produrre e dell’interagire sono stati irrimediabilmente cambiati. Le violenze anche sessuali nei confronti delle donne cambiano luogo ma permangono. Si aprono quindi nuove sfide in ambito politico, etico e giuridico dove la velocità di reazione non deve essere demandate alle multinazionali ma le donne, le persone ed i loro rappresentanti sono chiamati a soluzioni che limitano, controllano tali comportamenti senza facili giustificazioni o sottovalutazione del fenomeno che è già quotidianità.
*HR Director
**Head of ESG Strategy
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