Fondazione Marisa Bellisario

“LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI” PER UN DRAMMA CHE CI RIGUARDA TUTTI

di Virginia Raggi*

Affrontare il tema del contrasto alle diverse forme di violenza contro le donne suscita in me sempre una duplice riflessione: indubbiamente quella della policymaker non disgiunta, tuttavia, da quella di madre di figlio maschio. E questo lo dico perché comprendo bene quanto l’ambiente familiare, le abitudini, i modelli appresi durante le fasi di crescita siano determinati nel condizionare la visione e l’approccio che gli uomini hanno con le donne e credo che ciascuno di noi sia chiamato riflettere su quanto, come genitori, possiamo essere determinati nella vita nei nostri figli anche in questo ambito. Tra l’altro, non possiamo sottovalutare il dato, drammatico, per cui sia gli autori che le vittime di violenza sono sempre più spesso giovani o giovanissimi.

Per questo, un primo e imprescindibile set di strumenti per il contrasto ai fenomeni di discriminazione e violenza di genere, deve comprendere azioni che abbiano una funzione “preventiva”, che si fondano, cioè, sulla necessità di consolidare o ricostruire, in alcuni casi, il rapporto di assoluto rispetto che deve intercorrere tra maschi e femmine sin dai primi anni di vita dei bimbi abituandoli a ragionare in termini di completa eguaglianza in termini di diritti, aspirazioni, emozioni, possibilità e libertà.

Analogamente, un altro tassello fondamentale per rafforzare la consapevolezza delle donne consiste nell’incrementare la loro indipendenza e autonomia, anche economica, in modo tale che abbiano sempre la possibilità di scegliere per sé stesse. Sappiamo bene quanto, al contrario, la dipendenza economica delle donne dai loro compagni violenti sia spesso un co-fattore che, all’interno di un rapporto abusante, rende la donna ancora più vittima poiché incapace anche solo di immaginare un’alternativa esterna.

Mi sembra, quindi, fondamentale lavorare su due binari: da un lato implementare tutti quegli strumenti di empowerment che permettano alle bambine e alle ragazze, prima, e alle donne, poi, di diventare padrone delle loro scelte e del loro futuro, sia in ambito scolastico che lavorativo (includendo anche maggiori conoscenze in ambito finanziario); dall’altro, avviare velocemente una riforma del lavoro che preveda il congedo parentale paritario e obbligatorio come modello lavorativo standard affinché vi sia una vera parità tra padri e madri nel momento in cui in famiglia arriva una nuova vita. Stesse opportunità per entrambi i genitori di curare la prole e affrontare le sfide che il novo assetto familiare comporta all’interno di un percorso di carriera e, conseguentemente, nessuna discriminazione sul lavoro. E se nel 2017, quando ne parlavo facendo riferimento ai modelli scandinavi, ero da sola e guardata con sospetto, oggi questo tema inizia a essere sposato da più parti.

Un ulteriore elemento da non sottovalutare riguarda la creazione di una comunità accogliente e responsabile che sappia supportare le donne in condizione di fragilità affinché il riconoscimento della violenza e il successivo percorso di fuoriuscita dalla stessa sia affrontato all’interno di una rete solida che non abbandona le vittime.

Infine, il tema della repressione. Se da un lato accolgo con favore il rafforzamento delle misure contro gli uomini violenti, non posso non riflettere sulle drammatiche condizioni in cui versano i nostri tribunali e, con essi, i magistrati e tutto il personale che vi opera: i costanti vuoti di organico rendono gli strumenti di difesa normativamente previsti, concretamente troppo lenti. Maggiori assunzioni e creazione di pool dedicati aiuterebbero a rendere davvero efficaci e rapide tali misure.

Un’ulteriore riflessione andrebbe fatta sulle pratiche di rieducazione degli uomini maltrattanti che, negli ultimi venti anni stanno iniziando a dare risultati interessanti.

In conclusione, tanti strumenti diversi in una sorta di “cassetta degli attrezzi” composita per affrontare un dramma che ha, purtroppo, tante sfaccettature e intensità diverse ma che ci riguarda davvero tutti.

*Presidente Women in Charge Tour

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