Parla Laura Dalla Vecchia, neo Presidente di Confindustria Vicenza
di Elena Appiani*
#Donne: scelta storica quella di nominare una donna quale Presidente di Confindustria Vicenza.
Quali i punti particolarmente innovativi del programma lanciato durante la candidatura si sono dimostrati vincenti?
Credo che la convinzione, la coerenza e la credibilità che io e la mia squadra abbiamo messo in campo siano stati apprezzati. E, sicuramente, è stato ampiamente condiviso il nostro approccio che ha messo al primo posto la sostenibilità e l’economia circolare, aspetti che peseranno sempre di più non solo per la qualità della vita di tutti noi, ma anche sull’andamento dell’economia, della produttività, degli strumenti e dei mercati finanziari.
#Giovani: non è un hashtag qualunque, non è una moda, ma è la chiave del nostro futuro.
Sulla base di questa recente affermazione cosa vede nel rilancio del rapporto con i giovani?
Oggi i giovani sono poco motivati a esplorare il mondo del manifatturiero. E le aziende spesso non riescono a valorizzare fino in fondo quanto di meraviglioso accade nel processo di creazione di un prodotto. Questa situazione crea un paradosso insopportabile: disoccupazione giovanile a livelli altissimi, da una parte, e aziende che non riescono a trovare figure specializzate, dall’altra.
Credo quindi che dobbiamo imparare a dialogare meglio con loro, sfatare sciocchi stereotipi ‒ come quello per cui le ragazze siano poco adatte a intraprendere percorsi tecnico-scientifici ‒ facendo vedere e toccare con mano cosa succede nelle nostre imprese. Dobbiamo far capire loro che lavorare in fabbrica significa, prima di tutto, inventare e anche, ad esempio, essere parte attiva nel processo di transizione energetica cui i giovani tengono tanto, perché è nelle aziende che si fa la ricerca e sviluppo per ridurre le emissioni, per migliorare i processi produttivi e per sviluppare materiali più ecologici. Sarebbe importante sapessero questo per rendersi conto che è così che possono lasciare il loro positivo e fattivo contributo, in modo molto più efficace che andando solo in piazza.
#empowerment femminile: quale può essere una visione condivisa, per stimolare una maggior presenza delle donne e quali gli strumenti per favorire questo processo?
Le donne, sia nelle aziende ma anche all’interno di Confindustria, dovrebbero partecipare di più, dovrebbero scegliere di mettersi in gioco senza timori perché il problema molto spesso è ancora oggi di matrice proprio culturale. E i compagni di vita dovrebbero essere fieri di avere donne di successo al loro fianco e trasferire questa cultura di stima e rispetto ai figli. Le donne vanno incoraggiate e nessuno deve più dire loro che non possono conciliare vita lavorativa e famiglia. Perché le donne, al pari degli uomini, per farcela hanno solo bisogno di fiducia, che è la più grande forma di sostegno che tutti noi possiamo dare loro.
*Project Marketing Manager Rete 33
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