Fondazione Marisa Bellisario

IL REGIME IRANIANO È DEBOLE, LA NOSTRA LOTTA NON SI FERMA

di Cinzia Bonfrisco*

Le nostre sorelle iraniane si sono sollevate a settembre, dopo il tragico assassinio a forze di botte di Mahsa Amini, colpevole secondo la polizia morale di aver una ciocca di capelli fuori posto. Da quel giorno molte altre sono cadute per mano del regime degli Ayatollah, dopo torture e vessazioni, altre ancora sono state sfregiate e mutilate per sempre dalla Guardia rivoluzionaria iraniana e le altre forze di polizia, che hanno sparato verso le manifestanti mirando al volto, al petto, ai genitali.

Per questo motivo ho deciso di moltiplicare i miei sforzi e sostenere ancora di più, dentro il Parlamento europeo e nelle piazze, la causa di chi ha deciso che quel Regime è un’aberrazione, è negazione della vita e della dignità umana, è anche negazione della Storia antica del popolo iraniano, e nulla ha da offrire all’umanità.

Pertanto, a novembre del 2022, è stato avanzato un appello, prima tramite una lettera all’Alto Rappresentante Josep Borrell e all’Ambasciatore Olof Skool sottoscritta dai colleghi di diversi gruppi politici, inseguito durante la seduta Plenaria, per rimuovere l’Iran dalla commissione sulla Condizione delle Donne dell’ONU. Infatti l’impunità sistemica del Regime ha prevalso anche per l’incapacità della comunità internazionale di perseguire e denunciare i crimini contro l’umanità passati e in corso.

La proposta è diventata realtà il 14 dicembre 2022 e il regime è stato messo alla porta, fuori dalla commissione.

Le posizioni dell’Unione europea sono cambiate da inizio legislatura, nel 2019. In quel periodo eravamo in pochi a chiedere che la cultura della morte e dell’odio del Regime iraniano, lo stato mentale di perenne rivoluzione e oscurantismo, venissero sanzionati.

Invece, pochi giorni fa, i deputati hanno esortato l’Unione europea ad ampliare l’elenco delle sanzioni per includere tutti gli individui e le entità responsabili di violazioni dei diritti umani e i loro familiari, tra cui la Guida Suprema Ali Khamenei, il Presidente Ebrahim Raisi, il Procuratore Generale Mohammad Jafar Montazeri e tutte le fondazioni legate al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRCG). È stato avanzato al Consiglio e agli Stati membri di aggiungere l’IRGC e le sue forze sussidiarie, tra cui la milizia paramilitare Basij e la Forza Quds, alla lista dei terroristi dell’UE. Inoltre, tutti i Paesi in cui l’IRGC svolge operazioni militari, economiche o informative dovrebbero interrompere e vietare i legami con questa agenzia.

Le sanzioni del Regime a cui sono stata sottoposta questa settimana, per un totale di sei europarlamentari, in seguito alle richieste dei deputati dell’Europarlamento e alla mia attività di opposizione, sono la riprova che lo stato islamico iraniano è debole e incapace a reagire alla pressione a cui è sottoposto.

Le donne e ragazze della resistenza italiana, gli esponenti della diaspora, gli attivisti, le minoranze e i giovani iraniani sono oramai parte della nostra Storia. Siamo unite nella lotta!

*Europarlamentare

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