di Gabriella Chiellino*
La cosa difficile delle elezioni europee in Italia è cambiare paradigma. Io ci sto provando nella mia circoscrizione: non più Nordest in Europa, ma più Europa a Nordest.
Il primo discrimine è credere nel valore dell’Unione Europea e la mia candidatura, come indipendente, nella lista Stati Uniti d’Europa testimonia questo sentire: vorrei contribuire alla costruzione del sogno dei padri fondatori, oggi più che mai attuale. Solo un’Europa coesa e forte, infatti, può giocare un ruolo da protagonista sullo scenario mondiale, ma soprattutto equilibratore fra i grandi blocchi.
Per arrivare a questo, però, ci sono questioni cruciali (politica estera e di difesa comuni, abolizione del diritto di veto fra Stati e assunzione del principio democratico delle decisioni a maggioranza), ma anche la necessità di creare una coscienza europea, che non si può certo costruire, portando ciascuno a Bruxelles le rivendicazioni locali, perché una cosa è rappresentare le esigenze di un territorio, altro è difendere gli interessi particolaristici. La differenza fra esigenza e interesse mi pare evidente.
All’Unione Europea, nel cui ambito si prendono ormai l’80% delle decisioni, cui poi gli Stati devono adeguarsi, dobbiamo chiedere più attenzione alle esigenze dei territori, valorizzando il ruolo dei corpi intermedi. La ricchezza del Vecchio Continente sta nelle diversità; la sfida è coniugarle, adattando obbiettivi condivisi alle specificità territoriali.
Per questo ho scelto come slogan “L’Europa dei territori”, perché il territorio è di chi lo abita, sia esso nativo od immigrato ed è senza confini, se non quelli dettati dalla natura; è da lì, attraverso la valorizzazione dei corpi intermedi, che dobbiamo partire per rendere più vicine le Istituzioni europee. Troppe volte Bruxelles e Strasburgo sono state avvertite vessatorie nei nostri confronti; ci vogliono rappresentanti competenti nelle sedi opportune ma, al contempo, è necessario non avere paura di scenari nuovi, che comportano difficoltà, ma anche opportunità. Sono quelle, di cui hanno bisogno i giovani, cui dobbiamo presentare un’Europa, che valorizzi capacità e talenti, rendendo più omogenei i contratti di lavoro e rispondendo alla crescente esigenza di nuovi tempi di vita, indispensabili assieme al welfare per rilanciare la genitorialità, che deve tornare ad essere gioia consapevole e non problema.
È questa la complessità dell’Europa ed è per questo che la nostra rappresentanza politica deve essere qualificata e presente, diversamente da quanto finora successo, dove proprio la “distrazione” di molti parlamentari ci ha messo nelle condizioni di rincorrere provvedimenti penalizzanti le realtà del nostro Paese.
Per questo ho deciso di mettere a disposizione la mia trentennale esperienza di imprenditrice nel settore ambientale; posso promettere qualità ed impegno per costruire le condizioni di una pace duratura, per creare un mercato del lavoro realmente europeo per opportunità e retribuzioni, per una fiscalità comune, per un “green deal” da affrontare come opportunità e senza paure, avendo sempre presente la necessità di coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale nell’ottica dell’ ecologia integrale e dell’inclusività.
C’è solo un motivo, ma fondamentale, per votare donna: equilibrare le sensibilità nel momento delle scelte; per il resto ad essere premiate devono essere la competenza e l’impegno a prescindere dall’appartenenza di genere: è questa la maturità, che mi aspetto ed è per questo che chiedo il voto nella lista Stati Uniti d’Europa, circoscrizione Nordest.
L’Europa non è il futuro, ma è il presente. Portiamo le nostre migliori energie per arricchirla e migliorarla: un’Europa più debole, ci rende più deboli tutti.
*Candidata per STATI UNITI D’EUROPA, Circoscrizione Nord-Est