di Paola Tosi*
Si è conclusa il 30 settembre la manifestazione “Youth4Climate: driving ambition”, il summit svoltosi a Milano che per la prima volta ha riunito 400 giovani da tutto il mondo per interagire con i Ministri dell’ambiente presenti alla PreCop26.
Un incontro strutturato, tre giorni di confronto e dibattito su diversi temi (ambizione climatica, ripresa sostenibile, coinvolgimento degli attori non governativi, una società più consapevole delle sfide climatiche) al termine dei quali è stato realizzato un documento congiunto che verrà portato alla COP26 (XXVI edizione della Conference of Parties) a Glasgow il prossimo mese.
Tra questi, due i rappresentanti italiani a Y4C, Francesca Gasbarro, 26 anni, attivista di Fridays for future e Daniele Guadagnolo, 28 anni, assieme a quelli di circa 200 stati, due per ognuno.
Ecco le priorità emerse dallo Y4C.
- Coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali, aumentando il supporto finanziario, amministrativo e logistico per promuovere l’impegno dei ragazzi.
- Emissioni zero entro il 2030, attuando una transizione energetica equa e giusta, che dia priorità all’efficienza, alle energie rinnovabili e alla ricerca di soluzioni basate sulla natura. Investimenti per creare posti di lavoro dignitosi, creazione di un sistema di finanziamento trasparente e responsabile, una solida regolamentazione per ridurre le emissioni. Contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi.
- Fare in modo che la transizione energetica sia inclusiva, diversificata, che consideri anche gli attori non istituzionali e tenga conto delle minoranze e dei gruppi emarginati.
- Introdurre materie di insegnamento relative all’ambiente e al fenomeno del cambiamento climatico, sensibilizzare le persone di tutte le fasce di età all’adattamento.
Y4C è stata un’occasione di dialogo e confronto tra i decisori politici e le nuove generazioni per il futuro del pianeta, una generazione di giovani competenti, motivati e decisi a fare qualcosa di concreto per cambiare le cose, che chiedono politiche sostenibili e inclusive anche per le minoranze; una delle giovani delegate ha chiesto ai leader come possano parlare di transizione ecologica con le auto elettriche se milioni di persone nel mondo non hanno elettricità. Le contraddizioni e le disparità sui modelli di sviluppo si sono evidenziate nel confronto tra paesi emergenti e paesi maturi, ed è questo che rende complesso trovare un punto di incontro a livello mondiale.
Non sono mancate le proteste da parte di attivisti verso i leader mondiali, con critiche e provocazioni, tra cui quella di Greta che ha evidenziato la mancanza di fatti concreti e le tante parole. «Siamo consapevoli – ha sottolineato il Premier Draghi – che dobbiamo fare di più, molto di più».
*Professional Coach
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