Fondazione Marisa Bellisario

DOVE SI INFORMANO I GIOVANI?

di Benedetta Cosmi*

Dove si informano i giovani? I ventenni e le ventenni di oggi seguono (ancora e talora ancora di più) politica, finanza ed economia, più dei coetanei precedenti, ma forse non lo sappiamo. Oggi andiamo in giro per il web, sulle piattaforme, alla ricerca dei contenuti che li appassionano, insieme a uno di loro, Michael, 24 anni di Milano.

“Il motivo per cui scelgo di informarmi sul web è che sono immediati la ricerca, il rimando a un’altra fonte, la verifica”, (addirittura! Al netto degli algoritmi, che sappiamo schiacciare le tendenze, scopriamo un attivismo sorprendente). Ci racconta: “Provo a spiegarmi meglio con un esempio di come sto affrontando da elettore la campagna elettorale, nella fattispecie sull’attuale tema energetico”. Seguiamolo. Accediamo anche noi ai link a cui ci rimanda. “Come prima cosa cerco su Youtube le repliche delle live Twitch di Ivan Grieco, un canale contenitore di dibatti, anche dei vari leader delle coalizioni. Dopo aver appurato le posizioni confronto le proposte con le analisi di altri content creator, in particolare per il tema energetico seguo L’Avvocato dell’atomo (ci siete? Io sto dando un occhio su Instagram), questo per la parte scientifica, mentre per le coperture economiche, il professor Boldrin e What’s up economy”, (che è stato fondato quattro anni fa da Giorgio). Anche qui ci si può abbonare, pardon, si può “entrare nel CdA”. (Si può anche scegliere un libro dalla lista dei suoi desideri da regalargli per aiutarlo, sostiene, a produrre nuovi video).

“La scelta – proseguiamo con Michael – è derivata dalla capacità di questi creator di fornirgli strumenti che ha ritenuto necessari a comprendere la materia in maniera più approfondita. Ed è qui che casca la foglia di fico dei media tradizionali: l’impossibilità di mettere le informazioni apprese immediatamente in discussione con altre informazioni antitetiche, a meno che non si conosca a fondo l’argomento e si corra in biblioteca. Sul web invece basta aprire altre schede con fonti ufficiali da confrontare come ad esempio le banche dati dell’Istat o dell’Oecd”.

Ora il nostro ventenne ci porta su Patreon, è una piattaforma internet che permette ai creatori di contenuti di farseli pagare, appunto. È diffuso tra i produttori di video, artisti, che pubblicano regolarmente i propri contenuti on line e fatturano mensilmente. Accanto a Onlyfans dove si scambiano contenuti di tutti i tipi, persino seri, un milione di creator, ma se ne aggiungono 8mila ogni giorno, con 200mila nuovi iscritti anche oggi. Perché dei giornalisti (e ce ne sono) scelgono di raggiungere questo pubblico? Se il giovane Holden di Salinger – vi ricorderete – aveva il desiderio di conoscere l’autore, anzi precisamente che fosse proprio il suo migliore amico, per telefonargli ogni volta che gli andasse, il giovane di oggi lo fa con i suoi content creator preferiti. Si abbona per accedere ai suoi contenuti personalizzati e confrontarsi direttamente in una sorta di privé. A dimostrazione che chi pensa sia la ricerca della gratuità a guidare le scelte, sta sbagliando.

Pure in tempi di, più o meno apparente, crisi, prevale il valore di un’esperienza, diversa rispetto all’uso dei mezzi tradizionali. Il professionista dell’informazione per i giovani diventa “intimo”, come un personal trainer, un coach, l’avvocato o l’analista? Si desidera una lectio magistralis “tutta solo per noi?”. Intanto i politici cercano le famose Next Generation su Tik Tok: bussano alla porta di una fascia di giovani che spesso ancora nemmeno ha l’età per votare, nel frattempo i ventenni lo faranno per la loro prima volta al Senato, mentre, per essere eletti, serviranno loro altri venti anni: chissà quanti salti tecnologici da qui ad allora.

*Giornalista e scrittrice

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3 commenti su “DOVE SI INFORMANO I GIOVANI?”

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