di Annamaria Molino*
Perché l’Ottobre in rosa, un mese intero per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione nella lotta al tumore del seno? Perché è una malattia ad alto impatto personale, sanitario e sociale.
Nel 2021 in Italia erano presenti quasi un milione di donne che avevano ricevuto la diagnosi negli anni precedenti.
Con 55.000 nuove diagnosi nel 2020 nelle donne e 500 negli uomini, il cancro alla mammella è in assoluto il tumore più frequente in Italia.
E sono numeri in continuo aumento.
Nelle donne, un tumore maligno ogni tre è un tumore mammario, e colpisce nella vita circa una donna su otto. La buona notizia è che continua ad aumentare la percentuale di guarigione, che si avvicina ormai al 90%. L’elevata percentuale di guarigione è il risultato sia dei progressi della ricerca medica, che garantisce cure migliori, sia della consapevolezza delle donne che partecipano ai programmi di screening e ai controlli periodici, consentendo così una diagnosi precoce, quando la malattia è facilmente curabile.
In Italia lo screening con mammografia ogni due anni viene offerto gratuitamente a tutte le donne dai 50 ai 69 o 74 anni, a seconda della Regione. Dopo i 70 anni, però, il tumore è ancora molto frequente e quindi bisogna continuare a eseguire i controlli, con prescrizione del Medico di Medicina Generale (MMG). Anche dai 35-40 ai 50 anni vanno eseguiti controlli, prescritti dal proprio MMG secondo Linee Guida nazionali condivise.
Un altro importante capitolo riguarda la possibilità di ridurre il rischio di ammalarsi evitando i fattori di rischio. Alcuni fattori di rischio non possono essere modificati: si tratta di età, fattori riproduttivi, età di menarca e menopausa, familiarità ed ereditarietà, precedenti tumori mammari.
Fattori evitabili sono invece sovrappeso e obesità specie dopo la menopausa, alcol, assunzione prolungata di estrogeni e progesterone, sedentarietà, fumo.
*Specialista in Oncologia, Verona