Fondazione Marisa Bellisario

DONNE ITALIANE DEL TURISMO

Intervista a Roberta Garibaldi, Amministratore Delegato ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo

a cura di Mariangela Petruzzelli*

Da tanti anni e in modo innovativo si occupa di promuovere il Turismo enogastronomico in Italia e all’estero. Com’è oggi la situazione in Italia e in confronto con l’estero?

Il nostro Paese vanta un patrimonio di ricchezze unico ed estremamente variegato. L’interesse dei turisti ha certamente stimolato in tutto il territorio nazionale la nascita di proposte esperienziali, dalle aziende di produzione ai ristoranti, passando per agriturismi, musei, itinerari. Un passo importante è stato fatto con l’emanazione dei decreti-legge su enoturismo e oleoturismo, che hanno identificato i requisiti minimi per lo svolgimento dell’attività turistica nelle cantine e nelle aziende di produzione dell’olio favorendone la transizione al turismo. Vi è ancora da fare per “mettere a frutto” questo patrimonio. Il turismo enogastronomico è un settore in costante crescita e innovazione ed è estremamente interessante, oltre che utile, vedere come si sta trasformando. I forum organizzati dall’Organizzazione Mondiale del Turismo-UNWTO sono fondamentali da questo punto di vista.

Da ottobre 2021 è Amministratore Delegato di ENIT Italia: un ruolo apicale prestigioso. Come lo sta vivendo?

L’esperienza attuale è molto intensa, coinvolgente e al tempo stesso un ulteriore stimolo a lavorare su temi che studio e approfondisco da molti anni. Il mio obiettivo è di mettere a disposizione le mie competenze e conoscenze per dare un contributo significativo per il rilancio turistico dell’Italia. Credo nel turismo, in particolare enogastronomico, come leva per lo sviluppo dei territori e convoglio le mie energie nella ricerca e nella sensibilizzazione su questo tema.

Cosa ha già messo in campo come AD ENIT e quali sono i prossimi programmi per valorizzare il turismo italiano in un momento complesso post pandemico e a causa della guerra in Ucraina?

L’Italia è una delle prime mete internazionali del turismo big spender long haul e continuerà a mantenere posizioni primarie per i viaggiatori d’oltreoceano che manifestano sempre un sentiment positivo nei suoi confronti. Enit ha mantenuto vivo l’appeal per la Penisola con massicce campagne internazionali, anche digital e anche durante la pandemia. Con un piano innovativo (che comunicheremo nei prossimi mesi) di marketing, comunicazione e digitalizzazione anche grazie al digital tourism hub del Mitur e al bando da 9 milioni di euro indetto da Enit per le imprese esperte in comunicazione digitale, guardiamo al futuro con positività. Un modello di collaborazione pubblico e privato per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme di esperienza culturale e turistica.

ENIT punta a essere sempre più efficace nel coordinare, facilitare e abilitare le attività di istituzioni e operatori, diventando un hub di competenze, informazioni e strumenti. Tutte le nostre decisioni saranno data driven, grazie a un meticoloso lavoro di ricerca e approfondimento dei mercati internazionali e dell’analisi della domanda.

Rispetto all’estero l’Italia è secondo Lei indietro nel processo di emancipazione e innovazione del women empowerment in campo turistico e turistico enogastronomico? Vi è poco spazio per le donne italiane che lavorano nel campo del turismo e quali criteri e strategie adottare per agevolare il loro lavoro?

Nel mondo, e non solo nel nostro Paese, i livelli di leadership femminile nel settore del turismo sono purtroppo bassi. Basti pensare che solo il 12,5% delle prime 350 aziende di tecnologia di viaggio è guidato da una donna, percentuale che scende all’8% nel settore delle crociere, al 6% nell’aviazione e nel business dell’autonoleggio e al 5% nell’alberghiero. La strada da percorrere in tal senso è ancora importante. Ma l’apporto delle donne è fondamentale. Hanno un grande spirito imprenditoriale, mostrano grande dedizione e passione nell’unire l’innovazione e la tradizione.

Il PNRR ha, tra gli obiettivi, quello di ridurre le differenze di genere. É stato istituito, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un fondo a sostegno dell’impresa femminile, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, destinato a promuovere e sostenere l’imprenditoria femminile. Certamente è uno strumento utile, che può essere utilizzato per favorire la ripresa.

Cosa consiglia in particolare alle sue studentesse universitarie al fine di intraprendere una carriera di successo e passioni nel campo del turismo?

Il turismo in generale è un settore molto poliedrico, in cui le professionalità sono tante e diverse. Le competenze necessarie sono varie e vanno sviluppate con impegno e passione, soprattutto le competenze tecniche, ma senza dimenticare l’attenzione alle soft skill. Io penso che sia importante avere sempre una grande curiosità per scoprire, imparare e approfondire, guardando sempre oltre per trovare spunti di innovazione e crescita.

*Giornalista e Founder MISS CHEF

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5 commenti su “DONNE ITALIANE DEL TURISMO”

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