Fondazione Marisa Bellisario

IL FUTURO E IL LINGUAGGIO STEM

di Vanna Gualandi*

Secondo il World Economic Forum, oltre il 60% dei bambini che oggi frequentano la scuola primaria, una volta in età lavorativa svolgerà un lavoro che attualmente non esiste e con un forte contenuto digitale. È necessario, quindi, che fin dai primi anni l’istruzione sia fortemente orientata all’insegnamento di materie scientifiche e che siano adottate misure per facilitarne l’apprendimento.

È altrettanto necessario vigilare e combattere la cultura tradizionale che agisce nei confronti delle bambine nelle scuole primarie e delle ragazze nelle scuole secondarie e università scoraggiandole a dedicarsi a materie scientifiche ritenute troppo impegnative. Al contrario, è fondamentale individuare i talenti e sostenere le scelte di chi evidenzia attitudine e passione per tali discipline. Esiste un mismatch tra domanda e offerta di lavoro nei comparti governati da materie tecniche e scientifiche (STEM) e un indirizzo di studio in tale direzione aumenterà l’occupabilità.

Ma non tutte/i hanno il talento o la passione per scegliere o trovare un lavoro a contenuto STEM . Non si può prescindere dalla natura della persona e oltre che di matematici, ingegneri, biologi abbiamo bisogno di avvocati, letterati, filosofi, artisti, personale per la cura, sarti e cuochi. Tuttavia, è altrettanto innegabile che, già da ora, in ogni settore di attività – anche quelle apparentemente lontane da contenuti STEM – è in atto una massiccia digitalizzazione. Dalle apparecchiature all’organizzazione nel lavoro, dall’assistenza sanitaria all’organizzazione della vita quotidiana, la digitalizzazione è sempre più spinta. Si pensi ai device di intelligenza artificiale (AI) che aiutano e potenziano la medicina, la sicurezza, l’amministrazione della giustizia, i servizi bancari, i servizi in generale, la logistica, solo per citarne alcuni. L’AI d’altro canto non può essere realizzata solo dagli informatici e dagli ingegneri. Affinché possa emulare l’intelligenza umana, è essenziale l’apporto di tutte le discipline e di tutti i saperi. Ciascuna persona nel proprio settore di appartenenza deve essere in grado di capire i principi con cui le apparecchiature guidate dall’AI agiscono e per questo è necessario essere in grado di capire il linguaggio logico.

Qual è dunque una fondamentale differenza tra la vita che abbiamo vissuto e quella futura? La differenza è e sarà sempre più nel linguaggio, che in ogni momento della vita vissuta sarà sempre più scientifico. La pandemia ci ha fatto toccare con mano questo cambiamento.

Per questo motivo l’istruzione deve avere una forte connotazione STEM e non solo per trovare oggi un lavoro “forte” ma anche per aumentare la resilienza in qualunque altro tipo di lavoro. E, ancor di più, per avere uno degli strumenti base per accedere alla formazione continua. L’unica che ci potrà salvare dalla carenza di aggiornamento a fronte dei veloci cambiamenti di un mondo sempre più digitalizzato.

  • già Dirigente Enel

 

5 commenti su “IL FUTURO E IL LINGUAGGIO STEM”

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