Fondazione Marisa Bellisario

DECIDIAMO PER LA NOSTRA EUROPA, DA PROTAGONISTE

di Elena Bonetti*

L’8 e il 9 giugno si decide la direzione che vogliamo dare alla nostra Europa in un contesto internazionale difficilissimo, segnato da conflitti e grandi transizioni. Si tratta di una sfida che la storia ci sta proponendo. Sta a noi decidere se assumerci la responsabilità che ci compete o lasciare ad altri il peso della nostra ignavia. Sono convinta che dobbiamo quindi giocare da protagoniste il ruolo che questo  tempo ci chiede di assumere, guardando alle madri costituenti e al coraggio delle tante donne che hanno scelto di costruire la nostra Repubblica e la nostra democrazia.

Per fare un passo avanti nella storia serve una visione e servono competenze da dispiegare. Serve un’energia collettiva, le energie di tutte e di tutti, in particolare quelle ancora non valorizzate di tante donne che dovrebbero essere al centro delle nostre società e invece ancora aspettano ai margini un’opportunità per entrare in campo.

Dopo il lavoro fatto in Italia negli anni da ministra voglio proporre per la nostra Europa un Family Act europeo, che valorizzi e sostenga le famiglie favorendo la parità, il lavoro delle donne e dei giovani. Una leva di sviluppo con cui invertire il declino demografico del nostro continente.

Abbiamo bisogno di un piano industriale europeo che sappia aumentare la nostra competitività nel contesto internazionale anche valorizzando le competenze femminili come leva di sviluppo e innovazione. Estendere a livello europeo la certificazione per la parità di genere con vantaggi fiscali e di riconoscimento negli appalti è un punto che ritengo chiave.

Ricordo come nelle interlocuzioni che avevo avuto come ministra alle pari opportunità e la famiglia sia in ambito europeo che del G20 e del G7, gli altri Paesi guardavano alle politiche del governo Draghi come esempio di riferimento per l’empowerment femminile. Dall’industria, alla medicina, all’energia va sostenuta la ricerca scientifica più avanzata. È un settore, quello della ricerca, in cui le donne hanno competenze straordinarie. Nei miei anni di insegnamento in università ho visto la qualità e la preparazione di moltissime giovani donne che ancora troppo spesso pagano divari di genere oggi non più tollerabili. Promuovere un piano europeo di formazione alle nuove competenze e in particolare a quelle STEM è prioritario.

Rispetto a molti partner europei, l’Italia è un passo indietro nella capacità di promuovere carriere femminili, ed è proprio sul terreno europeo che il rilancio delle carriere delle donne deve avvenire. In chiave strategica, per ciascuno dei Paesi membri, a partire dal nostro Paese e all’interno di un piano europeo di investimenti per la ricerca. Più noi lavoreremo per un’Europa coesa, più vantaggi otterremo per tutte le donne.

L’Europa, poi, è la patria dei nostri giovani. Che la amano e la conoscono tanto, molto più delle generazioni che li hanno preceduti. Il nostro dovere è lasciare che ne diventino protagonisti, mentre in Italia fanno ancora fatica a inserirsi in un mercato del lavoro in cui le differenze di opportunità tra i paesi europei ancora si fanno sentire. Aumentare la produttività e nel contempo qualificare il lavoro sono due azioni che si devono sviluppare in un approccio integrato e sistemico nel contesto europeo se vogliamo tornare tutti a crescere e a dare ai nostri giovani prospettive pari a quelle dei loro coetanei europei.

Io sono scesa in campo a sostegno della lista Siamo Europei perché far crescere la nostra Europa è possibile e perché questo è il momento per farlo. Adesso è il tempo per essere consapevoli del potere che è nelle nostre mani: dare una direzione all’Europa che abbiamo sognato, amato e costruito da grande Paese fondatore. È la nostra Europa, è il nostro potere. E ho scritto a voi, donne, perché siete, siamo, forti.

L’8 e il 9 giugno decidiamo per la nostra Europa.

*Candidata per AZIONE – SIAMO EUROPEI in tutte le Circoscrizioni e capolista nella circoscrizione NORD OVEST

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