di Camilla Khevenhüller Borghese*
Il lavoro straordinario delle imprese del farmaco, dei loro ricercatori e ricercatrici, nel mondo, ha portato in meno di un anno all’approvazione di quattro vaccini. A breve potrebbero arrivarne altri tre e speriamo ne seguano ancora di nuovi.
I vaccini anti-Covid finora approvati da EMA sono di due tipi: il primo è prodotto a partire da molecole di RNA messaggero che contengono l’informazione necessaria alla sintesi della proteina spike del coronavirus. Una volta somministrato, le cellule iniziano a “fabbricare” la proteina rendendola visibile dal sistema immunitario. Il secondo tipo è prodotto a partire da un adenovirus, inoffensivo e incapace di replicarsi, che contiene il gene (l’informazione) per la proteina spike del coronavirus. Funge da trasportatore del gene spike. Una volta entrato nelle cellule, l’adenovirus “libera” il gene e la proteina è sintetizzata. Tutti i vaccini stimolano il sistema immunitario della persona per proteggerla da un’eventuale futura infezione del coronavirus.
Grazie alla vaccinazione del 35% della popolazione, nel Regno Unito si riscontra già un’importante riduzione dei ricoveri, che potrebbe accelerare il ritorno alla normalità per la cura delle patologie trascurate dall’inizio della pandemia.
E anche in Italia i primi dati mostrano una significativa riduzione dei contagi tra i medici e i ricoverati nelle RSA, che sono stati tra i primi vaccinati nel Paese. Speriamo poi che la campagna di vaccinazione possa coprire in breve tempo gran parte della popolazione. Per chi manifesta i primi sintomi è comunque fondamentale rivolgersi sempre al medico di medicina generale per essere trattato tempestivamente sulla base delle indicazioni fornite dall’AIFA, per ridurre il rischio di ospedalizzazione e di aggravamento dei sintomi.
L’Italia partecipa alla corsa internazionale per la R&S e la produzione di farmaci e vaccini contro il nuovo Coronavirus. Grazie alle competenze e alle eccellenze sul territorio e al network sinergico tra Istituzioni, mondo accademico, centri di ricerca pubblica e privata e aziende farmaceutiche.
L’AIFA, insieme al Comitato Etico dell’INMI Spallanzani, è stata impegnata nella valutazione delle numerose domande di autorizzazione di studi clinici. Al 12 marzo 2021, sono 66 le sperimentazioni autorizzate e avviate nei diversi centri sul territorio con protocolli omogenei e prevedono l’uso di antivirali, anti-infiammatori, anticoagulanti e anticorpi monoclonali. E in più ci sono 5 programmi di uso compassionevole.
Il tema dei vaccini è anche al centro dell’agenda delle Istituzioni europee. Nel Consiglio Europeo del 25-26 febbraio, i 27 Capi di Stato o di Governo hanno espresso la necessità di accelerare autorizzazione, produzione e distribuzione dei vaccini, sostenendo gli sforzi della Commissione Europea per collaborare con l’industria e gli Stati membri. I leader hanno inoltre evidenziato l’importanza di portare avanti i lavori sull’Unione della Salute e la strategia farmaceutica, per migliorare la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, con investimenti in produzione, sostegno allo sviluppo di farmaci e vaccini e l’utilizzo di Big Data e tecnologie digitali.
*Presidente Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini
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