“COCAWEB, UNA GENERAZIONE DA SALVARE”

di Andrea Cangini*

Non è il primo libro che scrivo, ma è il primo libro che intendo promuovere davvero. Lo considero un dovere civico: mettere in guardia le famiglie e il mondo della scuola dai danni irreversibili che l’abuso di web ha già causato, e ancor più causerà, sulla mente e sul corpo dei nostri figli e dei nostri nipoti. Più se ne parla, meglio è. Più se ne parla, più è probabile che il ceto politico trovi il coraggio di ribellarsi allo strapotere lobbistico e culturale dei Giganti del Web approvando e rendendo effettive le leggi e le regole necessarie per trasformare una giungla in un contesto civile. Leggi e regole necessarie soprattutto a tutelare i bambini e gli adolescenti.

Il libro di chiama “CocaWeb, una generazione da salvare” (Minerva Edizioni), ed è il frutto dell’indagine conoscitiva che ho promosso in commissione Istruzione del Senato per analizzare il rapporto tra tecnologia digitale e giovani. Forti dei propri studi e della propria esperienza sul campo, psicologi, neurologi, psichiatri, psicoterapeuti, pedagogisti, sociologi, grafologi, linguisti ed esponenti delle forze dell’ordine hanno composto un puzzle agghiacciante: l’immagine di una generazione perduta. Sta a noi salvarla.

Per la prima volta nella storia dell’umanità, le nuove generazioni mostrano un quoziente di intelligenza inferiore a quello delle generazioni precedenti. Calano le facoltà mentali dei più giovani, aumenta come mai prima il loro disagio psicologico. A una crescente difficoltà di concentrazione e di apprendimento si accompagnano ansia, stress, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, sociopatia, aggressività… I dati fanno paura, sono in crescita costante e i recenti lockdown hanno contribuito ad aggravarli. È l’effetto di una vita trascorsa usando social e videogiochi. Un uso che, stimolando il cervello a rilasciare il neurotrasmettitore della sensazione del piacere, non può che degenerare in abuso. Il Web come la cocaina, appunto. Lo smartphone non come strumento, ma come appendice del corpo: dunque irrinunciabile. I Giganti del Web non come i nuovi umanisti, ma come un potere da contenere. Un potere di condizionamento e di manipolazione senza precedenti, esercitato su scala globale da un pugno di uomini senza scrupoli. I “pentiti”, ormai, non si contano. Sean Parker, cofondatore e primo presidente di Facebook: “Solo Dio sa i danni che i social network hanno creato al cervello dei nostri figli”.

Che fare? Spiegare, educare, regolamentare e per i più giovani anche vietare. Parola di cui noi genitori non abbiamo più il coraggio. Ho depositato proposte di legge. Ho dato vita ad una pagina web (!), www.cocaweb.it, che per ora raccoglie le recensioni e le presentazioni del libro, ma a breve vorrei diventasse luogo di confronto e analisi del fenomeno. Ho concluso l’indagine conoscitiva con una relazione molto dura ed esplicita che, cosa rara, è stata approvata all’unanimità. L’hanno sottoscritta senatori di destra, di sinistra, di centro, di maggioranza e di opposizione: è il segno che parliamo di un problema trasversale e innegabile. È un inizio, ma è anche un monito. Che nessuno possa dire, un giorno: “Io non sapevo”.

*Giornalista e senatore di Forza Italia

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