di Luigia Tauro*
Può la tecnologia abilitare l’empowerment femminile? Ho provato a comprenderlo prendendo ad esempio la blockchain, tecnologia (tristemente) famosa perché associata alle criptovalute.
In realtà la blockchain è una tecnologia che consente la creazione di registri digitali sicuri, immutabili e distribuiti, che si presta a moltissimi utilizzi. Un registro realizzato con tecnologia blockchain viene mantenuto da una rete di computer (o nodi) che validano e registrano ogni blocco dati (transazione). I dati di ogni blocco sono crittografati utilizzando come chiave di cifratura alcuni dati del blocco precedente. Una volta che i dati sono registrati nella blockchain, non possono essere modificati o eliminati senza il consenso della maggioranza dei nodi della rete e questo rende la blockchain resistente alla modifica e alla frode. Inoltre, la crittografia fa in modo che solo l’utente autorizzato a leggere i dati possa accedervi.
Nata nel 2008, nel corso degli anni, la blockchain è stata adottata in molti settori. Ad esempio, la blockchain può essere utilizzata per la gestione dell’identità digitale, in cui le informazioni personali sono registrate in modo sicuro sulla blockchain. Questo può aiutare a prevenire le frodi e garantire la privacy degli utenti. Ma potrebbe anche diventare uno strumento potente per dotare di identità propria le donne che vivono in paesi in cui l’identità è spesso legata alla famiglia o al marito, consentendo loro di accedere a servizi e opportunità che altrimenti potrebbero essere loro negate.
Futuribile? Forse, ma si può già utilizzare la blockchain per combattere la violenza di genere e migliorare la sicurezza delle donne, ad esempio permettendo alle donne di segnalare abusi con la massima tutela e discrezione, senza temere che le loro denunce vengano ignorate o negate. La piattaforma aziendale “Vault Platform” va in questa direzione.
Un altro settore in cui stanno emergendo soluzioni blockchain orientate all’empowerment femminile è il mondo dell’arte e in particolare della gestione dei diritti d’autore su opere d’arte digitali. Un NFT (Non-Fungible Token) è un certificato digitale che rappresenta un asset unico o una proprietà unica, come un’opera d’arte, un video, un’animazione. La blockchain consente di registrare in modo sicuro la proprietà e la provenienza di un NFT, garantendo che non possa essere copiato o duplicato. Questo permette agli artisti di creare e vendere opere d’arte o oggetti digitali unici sotto forma di NFT e ai collezionisti di acquistare e possedere queste opere.
Dov’è il vantaggio per l’empowerment femminile? Il primo è l’eliminazione di barriere per l’accesso al mercato dei collezionisti.
Come ampiamente documentato dal collettivo Guerrilla Girls nel report Naked through the ages, le artiste sono fortemente sottorappresentate nelle collezioni d’arte moderna dei principali musei e collezioni d’arte del mondo. L’ultima rilevazione nel Metropolitan Museum of Art di New York è il 4%.
World of Women, a thriving community celebrating representation, inclusivity and equal opportunities for all, è un progetto dell’artista Yam Karkai, che ha creato una collezione di 10.000 diversi avatar femminili da lei illustrati ed un movimento di opinione sull’importanza di aumentare la diversità e l’inclusione nella comunità NFT, che conta molte celebrità fra le sue fila. Ha inoltre creato Il World of Women Fund for Cryptoart per supportare artisti emergenti investendo nel loro lavoro e creando occasioni di promozione delle loro opere.
Il secondo vantaggio è nella grande opportunità di modificare, attraverso il linguaggio delle nuove generazioni, stereotipi radicati nel mondo reale.
Un esempio è Women Rise, progetto dell’artista pachistano-americana, Maliha Abidi, molto nota per il suo attivismo in difesa dei diritti delle donne. Partendo dalla considerazione che la rappresentazione visiva può svolgere un ruolo enorme per ispirare le nuove generazioni e che le donne sono spesso escluse dalle conversazioni in vari campi, specialmente nell’istruzione e nei campi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria, delle arti e della matematica, Women Rise è una collezione di 10.000 opere d’arte digitali in cui Abidi ha scelto di raffigurare il lavoro di attiviste, artiste, programmatrici e scienziate, rendendo così lo spazio NFT più diversificato e inclusivo.
* Tecnologa, membro del CDA di società quotate, ha fondato e dirige una start up innovativa in ambito eHealth
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