Fondazione Marisa Bellisario

DAL VILLAGGIO, ALL’URBS ALLA SMART CITY. COME ABITEREMO DOMANI?

a cura della Delegazione di Verona della Fondazione Marisa Bellisario

È il titolo dell’ incontro organizzato dalla Delegazione di Verona della Fondazione Bellisario per confrontarsi con i referenti delle istituzioni e degli ordini professionali.

L’architetto Francesco Varesano ha riassunto i principi abitativi che nel tempo hanno guidato l’uomo nella scelta dei luoghi dove insediarsi – vicino a corsi d’acqua, in territori protetti da eventi atmosferici o da attacchi ostili ecc. – per ricordarci che siamo testimoni del tempo, mutevoli e adattabili in base ai cambiamenti portati da natura e tecnologia nei secoli.

Proprio da questa riflessione è nata l’idea creativa della tavola rotonda: due anni di lavoro da remoto hanno fatto ri-scoprire la piacevolezza e la produttività del lavoro svolto in tranquilla concentrazione, lontano da disturbanti open space utili per controllare i collaboratori, ma deleteri per la produttività.

Abbiamo tenuto e seguito corsi per imparare a utilizzare nuovi strumenti di comunicazione telematica, ma ci siamo anche riappropriate di una qualità di vita diversa, di tempi finora sprecati nel traffico, di rapporti di vicinato sconosciuti o solo dimenticati.

Sono anche profondamente cambiate: le attività produttive, con l’aumento di aree industriali, anche a ridosso di centri abitati e di fatto dimesse, le modalità lavorative con l’incremento di smart workers , viaggiatori ma non solo turisti.

E allora ecco la domanda: COME vogliamo abitare in futuro?

Il contrasto non è più città/campagna, tra bilocale in centro o grande abitazione rurale, ma è spazio vitale versus affollamento da polli in batteria, qualità del tempo di vita versus ripristino di una vita così affrettata che ci si scorda di vivere.

In perfetta armonia quindi l’intervento dell’architetto Fernando Tomasello: «Per capire come abiteremo domani dobbiamo chiederci chi siamo, da dove veniamo, qual è l’identità che vogliamo rappresentare nella nuova progettazione delle città»

Ripartire quindi dalle caratteristiche del territorio e delle sue tradizioni è la premessa indispensabile per creare insediamenti abitativi armonici con il dna di chi risiede, coltiva e protegge quella terra da secoli. Valorizzare, conservare, tutelare i patrimoni culturali del territorio sono i principi guida imprescindibili di chi progetta di intervenire con nuovi strumenti, tecnologie e materiali innestandoli su fondamenta profonde e antiche.

A conferma e supporto l’avvocato Bruno Barel: «La civitas è il luogo che determina la nostra identità, che rivela il processo di cambiamento culturale in corso. Già pensare ai giovani e al loro diverso approccio alla proprietà rispetto alle precedenti generazioni, perché i loro nuovi lavori dai nomi sconosciuti, che li porteranno a vivere cittadine del mondo, sono una cesura radicale rispetto al “mutuo ventennale” dei loro stessi genitori». E poi, frutto della segregazione pandemica, c’è anche la riscoperta del panorama, talché ora la casa «vale per quello che vedo dalla finestra e se vedo il verde è meglio».

In futuro non basteranno più solo bravi architetti e ingegneri, ma per una buona vita sociale e comunitaria, per un equilibrio sano tra tempo privato e tempo sociale, tra spazi comuni e spazi privati, occorreranno anche antropologi, sociologi e, perché no?, psichiatri e psicologi, che guidino forme e strutture, ma anche spazi, naturali e artificiali, per creare un ambiente che trasmetta armonia a chi vi abita e lavora.

Grande incoraggiamento a questo ambizioso futuro è arrivato dall’intervento della dott. Sonia Saccon, che con chiarezza ha spiegato le opportunità offerte oggi dal PNRR ma con altrettanta schiettezza ha dimostrato come alle disponibilità economiche non corrisponda una ricchezza di idee adeguata a quella finanziaria. Servono competenze, visione ed entusiasmo, anche da parte delle Amministrazioni Pubbliche, per costruire un futuro degno del passato che abbiamo ereditato.

La registrazione dell’incontro è pubblicata sul sito FB della Fondazione Bellisario Delegazione di Verona

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2 commenti su “DAL VILLAGGIO, ALL’URBS ALLA SMART CITY. COME ABITEREMO DOMANI?”

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