Il convegno della Fondazione Bellisario con le ministre Bonetti e Messa
di Annamaria Terremoto*
Continua il dibattito sul futuro STEM che nell’evento promosso a Roma dalla Fondazione Marisa Bellisario e Link Campus University, ritrova nuove possibilità di affermazione. La Presidente Lella Golfo non ha dubbi: «Bisogna investire sulle materie scientifiche e tecnologiche per superare la disparità di genere. Quasi 40 anni fa Marisa Bellisario incoraggiava le ragazze a intraprendere percorsi di studio di carattere scientifico perché sosteneva che le donne hanno tutte le carte in regola per eccellere in questo settore dove ci sono ottime opportunità di lavoro e di carriera». Da qui la Fondazione ha raccolto il suo testimone, premiando sin dal 1989 le più brillanti neolaureate in materie STEM.
Parola d’ordine al convegno “Donne e STEM ”: superare gli stereotipi di genere in quanto non è solo questione di parità ma anche di sostenibilità e di progresso. Stiamo entrando in una nuova era economica, dove ogni azienda per avere successo avrà bisogno di competenze STEM. E sebbene non manchino esempi straordinari di donne formate in questo settore, dall’astronauta Samantha Cristoforetti a Fabiola Gianotti, direttrice del Cern, alla virologa Ilaria Capua, la cultura dominante è ancora tutta maschile.
Tante le riflessioni con esperienze raccontate da manager ai vertici di aziende leader nel settore tecnologico, energetico, della sanità. La domanda è: come abbattere quei pregiudizi che vedono ancora le donne con minori attitudini verso le materie scientifiche? Le statistiche parlano chiaro, come ha evidenziato la ricerca di Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research. Sebbene il trend sia in crescita, sono salite al 43% le dottoresse di ricerca nelle aree STEM; IL 14% degli italiani ritiene che le donne siano biologicamente e naturalmente meno portate allo studio delle discipline scientifiche.
Dati preoccupanti che sollecitano la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa a parlare di un vero e proprio gender gap in questo settore. La disparità di genere si riflette anche nelle Università, le donne rappresentano nel mondo soltanto il 30%. Per la Ministra Messa, occorre un cambio di passo, creando anche role model per incoraggiare le ragazze a iscriversi ai corsi di laurea di carattere scientifico e a fare ricerca. Sulla stessa linea la Ministra per le pari opportunità Elena Bonetti che invita a «costruire percorsi che valorizzino il coraggio e la concretezza nella scelta delle materie del futuro. Importante è partire dalla prima infanzia con la formazione e rendere consapevoli le ragazze della loro creatività».
Tutte le istituzioni devono sentirsi coinvolte a creare opportunità insieme alla scuola, alla famiglia, alle aziende. Obiettivo raggiungere quel 35% di ragazze che possano iscriversi alle discipline STEM. Un orientamento ribadito con forza da tutte le relatrici che hanno partecipato alla tavola rotonda, moderata da Silvia Vaccarezza, giornalista del Tg2. Un messaggio univoco: se non crediamo nel nostro potenziale, se ci arrendiamo alla prima difficoltà, difficilmente si riuscirà a risolvere il Gender Gap.
*Giornalista
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