Intervista a Milena Bellin Professore Ordinario di Genetica al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, capogruppo di ricerca all’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) a Padova e all’Ospedale Universitario di Leiden nei Paesi Bassi
a cura di Elena Appiani*
#Ricercatrice oggi: qual è il percorso che hai seguito per diventare una scienziata?
Ho studiato, lavorato e viaggiato molto. Sono partita dall’Università di Padova, dove mi sono laureata in Scienze Biologiche e dove successivamente ho ottenuto un dottorato in Genetica e Biologia Molecolare dello Sviluppo. Mi sono poi trasferita all’Università Tecnica di Monaco, in Germania, dove ho imparato a generare le cellule umane pluripotenti indotte e ad usarle per studiare una malattia elettrica del cuore. Infine, sono andata in Olanda, al Centro Medico Universitario di Leiden, dove ho imparato a modificare il DNA di queste cellule per poter correggere l’effetto della malattia in laboratorio. Infine, qualche anno fa, sono ritornata all’Università di Padova.
È un percorso lungo ma molto arricchente, che consiglio a tutti i ricercatori.
#Finanziamenti per la ricerca: spesso si dice che non ci sono soldi dedicati alla ricerca, ma il progetto di ricerca di cui ti stai occupando gode di un finanziamento europeo. Ci racconti qualcosa?
Sì, purtroppo è vero che i finanziamenti nazionali che l’Italia dedica alla ricerca sono di dimensione molto minore rispetto a quelli stanziati da altri Paesi, come la Germania, l’Olanda, o l’Inghilterra, per esempio. Però la Comunità Europea ha dei programmi di finanziamento sostanziosi, aperti a tutti i ricercatori europei, e valutati in maniera estremamente rigorosa. Così ho deciso di proporre la mia idea di usare le cellule staminali umane per costruire dei “mini-cuori” in laboratorio e studiare le malattie cardiache. Il mio progetto è stato valutato positivamente e sono riuscita a vincere questo finanziamento molto competitivo e prestigioso 2 milioni di Euro per 5 anni che mi permette ora di far crescere il mio gruppo di ricerca a Padova, sia in termini di avanzamento di ricerca e tecnologia, sia in termini di formazione di nuovi ricercatori.
La ricerca è finanziata da Enti nazionali e internazionali ed ha ricevuto un prestigioso finanziamento dalla Commissione Europea “ERC Consolidator Grant”
#Cuore: le malattie del cuore sono la prima causa di morte al mondo. Qual è lo scopo di questa ricerca sulle cellule staminali?
Lo scopo del mio progetto è quello costruire dei “mini-cuori” che ci danno informazioni preziose sul come e perché la malattia si presenti, ma ci possono anche dare indicazioni su come curarla. La speranza è che possano contribuire allo sviluppo della “medicina di precisione” con farmaci personalizzati.
*Project Marketing Manager Rete 33
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