Fondazione Marisa Bellisario

LA CULTURA NON ISOLA

Il modello inclusivo di Procida Capitale della Cultura 2022

di Elena Salzano*

Inaugurato il 9 aprile l’anno di Procida Capitale della Cultura 2022. Dopo la pandemia, la più grande occasione per la Campania di ripartenza con il suo tesoro innegabile: “la cultura e il turismo“.

Chi si aspettava “l’eventificio” rischia di restare deluso, perché la Regione Campania ha sposato pienamente un progetto basato su un modello che vuole dimostrare come, con processi culturali partecipativi e inclusivi, la comunità si evolve e si sperimenta su nuovi percorsi di socialità e connessione.

Abbiamo chiesto a Rosanna Romano, donna di grande visione alla Direzione Generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania, quali sono gli asset su cui progettare e programmare il post pandemia del turismo.

«Il messaggio che si vuole lanciare ‒ racconta ‒ è quello di una idea di cultura generativa di legami, capace di creare ponti, di costruire comunità accoglienti, quella cultura così potente da generare cambiamento.

Le istituzioni hanno una grande responsabilità, facilitare questi processi, contribuire alla costruzione dei modelli di riferimento, potenziare le buone pratiche, sostenere con tutte le forze, progetti che generano produttività e occupazione, ma che, soprattutto, alimentano comunità di uomini e donne che costituiscono le società di oggi e di domani, quelle stesse comunità che respingono la guerra e costruiscono la pace tra i popoli.

Ogni singolo euro speso per questo obiettivo è speso bene, e noi siamo vigili a che ciò accada senza se e senza ma. Ci è chiesto non solo dai compiti istituzionali ma, anche e soprattutto, da una etica professionale che non si riceve da nessuno, e che bisogna solo possedere nel proprio DNA.

Tre le parole chiave che ci hanno consentito di lavorare su una visione sistemica di turismo sempre abbinato alla cultura: COPROGETTAZIONE, PARTECIPAZIONE e INCLUSIONE.

La coprogettazione, è possibile intercettarla in tutti gli interventi della Regione Campania, che hanno visto da un lato valorizzare i Comuni capoluogo sui programmi turistici e, dall’altro, sollecitare la realizzazione di progetti integrati fra almeno 5 comuni per l’implementazione di itinerari culturali, naturalistici, religiosi ed enogastronomici.

La partecipazione non è vissuta solo come atto formale, ma si rafforza nella condivisione dei processi e delle decisioni, con il lavoro costante che tiene presente i dati, l’analisi, la promozione e la rete degli enti locali.

Il turismo è inclusione ‒ conclude Rosanna Romano ‒ e lo abbiamo dimostrato proprio con il modello PROCIDA CAPITALE. Un modello che intendiamo portare avanti anche se ci saranno notevoli difficoltà di dialogo, all’interno delle istituzioni, criticità che dobbiamo superare per il bene della nostra regione che è il bene comune, il patrimonio più grande che abbiamo».

*CEO Incoerenze, esperta in Comunicazione Integrata e Digital Strategy

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3 commenti su “LA CULTURA NON ISOLA”

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