Fondazione Marisa Bellisario

TRENTENNALE DELLA FONDAZIONE LIBERO BIZZARRI: UN IMPEGNO AL FEMMINILE PER VALORIZZARE LA CULTURA DEL DOCUMENTARIO

di Beatrice Coletti*

La Fondazione Libero Bizzarri da trent’anni promuove il cinema documentario quale strumento di comunicazione per eccellenza attraverso la Rassegna del Documentario Premio Libero Bizzarri, che, fin dagli esordi, con grande attenzione alle nuove forme e tendenze del documentario, è riuscita a creare e a consolidare uno spazio significativo di ricerca e di riferimento nazionale e internazionale per l’approfondimento di questo contenuto cinematografico e televisivo.

Nel 1986 a San Benedetto del Tronto muore Libero Bizzarri, giornalista, scrittore, regista, documentarista impegnato nel racconto della realtà, un professionista della Rai il cui lavoro ha ottenuto riconoscimenti nei più importanti festival del cinema del mondo, compresa una nomination agli Oscar per un film cortometraggio.

Nel 1993, grazie all’impegno di una donna intelligente e visionaria, Maria Pia Silla, nasce la Fondazione dedicata a Libero Bizzarri, di cui sarà presidente fino al 2021. Docente di matematica e fisica, dirigente scolastica e in quell’anno assessore alla cultura, istruzione, sport e spettacolo della sua città, Maria Pia Silla sarà capace, insieme alla famiglia Bizzarri e in particolare ad Elvira, moglie di Libero, di ridisegnare i confini di San Benedetto del Tronto, da ridente e amata meta turistica adagiata sul mare a centro culturale internazionale della cinematografia documentaristica. Moltissimi gli artisti di alto profilo che negli anni sono stati ospiti del Premio Bizzarri, a partire da Carlo Lizzani, che aderisce fin da subito al progetto che seguirà attivamente per vent’anni, perché il lavoro svolto da Libero non andasse perduto e soprattutto quello spirito, quello sguardo curioso e intelligente, quel modo di guardare e descrivere la realtà che ne aveva caratterizzato l’opera filmica.

Grazie all’attività della Fondazione Libero Bizzarri, San Benedetto del Tronto è stata insignita del titolo di Città della produzione del documentario cinematografico, con una legge approvata all’unanimità dal Consiglio della Regione Marche nel 2019; è il riconoscimento del rilievo assunto dalla produzione del documentario come espressione artistica e di avanguardia comunicativa nella storia culturale della città ed è la testimonianza di un impegno al femminile che prosegue oggi con la nuova presidente, Francesca Romana Vagnoni, già attiva da molti anni nei progetti della Fondazione.

Nel corso delle trenta edizioni della Rassegna, le opere pervenute nelle diverse sezioni del concorso dimostrano come il documentario sia uno strumento formidabile capace di orientare in un panorama sociale e antropologico che riguarda il nostro vissuto e il nostro immaginario. L’espansione mediatica in cui siamo immersi, nelle mani di generazioni native digitali, mostra come stiamo andando incontro ad una nuova normalità che coincide con un diverso modo di re-immaginare il mondo e quindi di documentarlo attraverso la forma artistica della contemporaneità, un mondo costruito da immagini in soggettiva. Il documentario è strumento necessario anche per rendere sempre attuali i profili delle donne che con il loro contributo personale e professionale hanno saputo fare la differenza.

*Manager televisiva e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Libero Bizzarri

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