Fondazione Marisa Bellisario

RIPORTARE LE DONNE AL CENTRO

di Maria Concetta Mattei*

A Perugia una mostra per raccontare il contributo di 46 donne in tre epoche

Il progetto è stato ideato da tre docenti di Storia dell’Università di Perugia, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico più vasto possibile il ruolo determinante per il territorio umbro di alcune protagoniste femminili dal Medioevo a oggi.

Le tre curatrici – Emanuela Costantini, Francesca Guiducci e Stefania Zucchini – hanno voluto “riportare le donne al centro” anche in senso urbanistico, creando una sinergia fra istituzioni pubbliche e associazioni private.

Nello specifico, è stato creato un itinerario fra le vie del centro storico, con l’esposizione di una serie di locandine nelle vetrine dei negozi e in luoghi pubblici, scelti per il legame simbolico con le figure femminili descritte, visualizzabili attraverso QR.

Per chi non ha avuto l’occasione di visitare l’esposizione, la mostra è sempre visitabile online.

Basta collegarsi al sito www.donnealcentro.eu, che raccoglie le biografie delle 46 protagoniste, suddivise in tre sezioni.

Il lavoro è stato molto selettivo, impostato con rigore e realizzato grazie al contributo di una trentina fra studiose e studiosi.

Il risultato è una lettura è affascinante, che ci porta a ripercorrere un ampio arco temporale riconoscendo finalmente il contributo prezioso di tante figure femminili.

Nel Medioevo molte donne, dedite a occupazioni pratiche, divennero pizzicagnole, fornaie, lavandaie, tessitrici. Altre, avendo avuto l’occasione di coltivare un talento personale, furono apprezzate pittrici, studiose, narratrici del loro tempo. Fra chi scelse -o fu costretta- alla vita monacale, si contano numerose benefattrici. E persino mecenati d’artisti raffinati, come fu Gabriella, badessa del monastero di Santa Giuliana di Perugia, negli anni Settanta del XIV secolo.

In epoca moderna un crescente numero di donne ha avuto occasioni di studio e di affermazione in ambito artistico, come le celebri attrici di teatro Rosa e Marianna Taddei o Teresa Consoli, a capo dell’omonima compagnia, Marta Mazzaraghi, Clementina Parrini, Diamantina Lughi sono solo alcuni nomi del lungo elenco di attrici che calcarono le scene dei teatri perugini del Pavone e del Verzaro, fra Sette e Ottocento.

Altre divennero imprenditrici e commercianti. Già nel XVII secolo, fra le vie del centro di Perugia, molte gestivano, ormai in maniera indipendente, proprie botteghe di tessuti, abbigliamento, calzature.

Ed ecco, nell’età contemporanea, l’esempio luminoso di Luisa Spagnoli, anima creativa di due aziende che si sono diffuse nel mondo, la Perugina in ambito dolciario e poi quella tessile, che tuttora porta il suo nome, con negozi diffusi in tutto il territorio nazionale e non solo.

Altre donne eccezionali divennero educatrici, intellettuali, protagoniste in politica e nelle istituzioni. Come Luciana Fittaioli di Foligno, che fu staffetta nella Resistenza al nazifascismo, poi deputata nelle fila del Partito Comunista Italiano, con un ruolo sempre attivo nella politica e cariche dirigenziali nell’Unione Donne Italiane a livello provinciale.

Di grande significato, infine, è la sezione dedicata alla Violenza sulle donne.

Merita una lettura attenta l’articolo “Il dna è nella cultura” firmato da Alvaro Fiorucci.

Buona lettura!

*Giornalista

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8 commenti su “RIPORTARE LE DONNE AL CENTRO”

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