Fondazione Marisa Bellisario

PIÙ LEADERSHIP FEMMINILE PER UN MONDO MIGLIORE

di Annamaria Tarantola *

Il 10 marzo scorso in Vaticano presso l’Istituto Maria Santissima Bambina è stato presentato, a un’ampia e qualificata platea, il volume “Più leadership femminile per un mondo migliore. Il prendersi cura come motore per la nostra casa comune”, che si apre con la preziosa prefazione di Papa Francesco.

Il volume contiene i risultati di una ricerca avviata due anni fa dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e dalla Strategic Alliance of Catholic Research Universities, cui hanno partecipato 15 accademici e accademiche di diverse discipline di 10 Università cattoliche in 8 Paesi del mondo. Una ricerca multiculturale e multidisciplinare che affronta la disparità tra uomini e donne nell’ambito del tema più generale della lotta alle disuguaglianze.

La scelta del tema della leadership femminile per la prima ricerca congiunta nasce dall’invito rivolto in più occasioni dal Santo Padre alla Fondazione Centesimus Annus: individuare un nuovo modello di sviluppo equo, solidale, inclusivo e sostenibile e, eliminando ingiustizie, disuguaglianze, povertà, nonché disparità di diritti e di opportunità.

Il filo rosso della ricerca è il “prendersi cura” come motore del cambiamento verso un modello di sviluppo inclusivo. La ricerca riconosce che le donne hanno attivato nel tempo una particolare capacità di cura, particolarmente idonea a realizzare un necessario processo di transizione. Una capacità che non deve essere relegata all’interno delle mura domestiche o in lavori ancillari, ma deve potersi esplicare in tutte le attività economiche, politiche e sociali rilevanti. Essere presenti in ruoli di responsabilità consente alle donne di esprimere a pieno la loro leadership inclusiva e la maggiore presenza femminile nelle posizioni apicali agevola il processo di cambiamento e la riduzione delle disparità. La ricerca analizza pregiudizi e ostacoli e propone idee e soluzioni per una piena parità uomo-donna, in una visione di arricchimento, sostenibilità e miglioramento sociale attraverso il pieno contributo femminile alla società.

Dopo aver personalmente presentato la ricerca, è stata la volta di due tavole rotonde: “Topicality of the presence of women in top positions”, moderata da Tonia Cartolano in dialogo con i coautori della ricerca, e “Women’s contributions to the solutions of the challenges of the new world”, moderata da Deborah Castellano Lubov, con la partecipazione di Antonella Sciarrone Alibrandi, Sottosegretario del Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione, Elisabetta Olivieri, Presidente di Autostrade per l’Italia, Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario, e Elena Beccalli, Presidente dell’Associazione Europea per il Diritto Bancario e Finanziario. A concludere l’incontro, il Presidente di SACRU Zlatko Skrbis.

Dai vari interventi sono emerse interessanti valutazioni e proposte e particolarmente apprezzata la testimonianza di Lella Golfo sulle tante azioni positive portate avanti dalla Fondazione Bellisario a favore delle donne.

Sabato 11 marzo i partecipanti ai lavori sono stati ricevuti in udienza privata da Papa Francesco, che ha apprezzato il focus della ricerca ma anche la collaborazione inedita tra alcune Università Cattoliche e una Fondazione vaticana interamente laicale «la cui ricchezza di contenuti deriva dall’apporto di esperienze, competenze, modi di sentire e approcci diversi e complementari».

«Questa vostra ricerca – ha affermato il Papa – è dunque un invito, grazie alle donne e in favore delle donne, a non discriminare ma a integrare tutti, specialmente i più fragili a livello economico, culturale, razziale, e di genere». Il Santo Padre ha poi rilevato che «Ogni persona va rispettata nella sua dignità e nei suoi diritti fondamentali: istruzione, lavoro, libertà di espressione, e così via. Questo vale in modo particolare per le donne, più facilmente soggette a violenze e soprusi». Aggiungendo: «La donna è usata. Sì, qui, in una città! Scartata dal lavoro con la maternità… Non lasciamo le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite. Facciamoci voce del loro dolore e denunciamo con forza le ingiustizie a cui sono soggette spesso in contesti che le privano di ogni possibilità di difesa e riscatto».

Citando il ruolo significativo svolto da alcune figure femminili nella Sacra Scrittura e nella storia della Chiesa, il Santo Padre ha ricordato che «La creatività. La specificità insostituibile del contributo femminile al bene comune è innegabile. Dobbiamo vedere bene il modo di agire delle donne: è una cosa grandiosa. Viviamo in un tempo di cambiamenti epocali, che richiedono risposte adeguate e convincenti. Nel contesto dell’apporto della donna in questi processi, vorrei accennare a uno di questi: il progressivo sviluppo e utilizzo delle intelligenze artificiali e il delicato problema, a esso collegato, del nascere di nuove e imprevedibili dinamiche di potere. È uno scenario a noi in gran parte ancora sconosciuto, in cui i pronostici non possono che essere congetturali e approssimativi. Ebbene, le donne in questo campo hanno tanto da dire perché sanno sintetizzare in modo unico, nel loro modo di agire, tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. Ma sinfonicamente. La donna, quando è matura, pensa quello che sente e fa; sente quello che fa e pensa; fa quello sente e pensa: è un’armonia. Questa è la genialità della donna, che insegna a farlo agli uomini ma è la prima donna ad arrivare a questa armonia dell’espressione e del pensiero con i tre linguaggi. È una sintesi propria dell’essere umano che la donna incarna in maniera meravigliosa – non dico esclusiva, meravigliosa ed anche primariamente – come nessuna macchina potrebbe realizzare…»

Papa Francesco ha terminato il suo discorso con le parole di San Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem: «La Chiesa […] rende grazie a tutte le donne e per ciascuna: per le madri, le sorelle, le spose; per le donne consacrate, […] per le donne che lavorano professionalmente, […] per tutte; […] in tutta la bellezza e ricchezza della loro femminilità».

Ho voluto citare le parole di Papa Francesco perché sono un importante riconoscimento del ruolo della donna e uno stimolo per tutti a mettere in campo capacità, impegno e creatività per ridurre le disuguaglianze e conseguire un mondo migliore per tutti, nessuno escluso. Sono anche parole di grande conforto per noi donne, che vediamo riconosciute le nostre potenzialità e il grande positivo apporto che una nostra maggiore presenza in posizioni di responsabilità potrebbe dare alla società.

*Presidente Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice

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