Fondazione Marisa Bellisario

GENERE E GENI: DONNE CUSTODI DEL PIANETA

di Luisa Todini*

“Noi donne siamo OGM” così ho scherzato più volte con mia figlia Olimpia ormai ventenne “esportata” per studio e lavoro al di fuori dei nostri confini nazionali con la speranza di poterla nuovamente attrarre così da reimportare la valuta più preziosa che abbiamo: il nostro cervello.

Dicevo, noi donne siamo Organismi Geneticamente Modificati perché possiamo creare la vita, custodirla  dentro di noi e, contemporaneamente, svolgere ogni altra attività sociale, professionale, sportiva,  artistica che desideriamo.

Sarà per questo che grande è il nostro ruolo nella vita e nel mondo. Sarà per questo che maggiori sono le nostre responsabilità nel tutelare, sostenere, proteggere  l’ambiente e il pianeta.

ESG, Environmental (ambiente) Social (società) Governance (buon governo), questo acronimo è ormai diventato accezione comune e buona pratica non solo per chi si occupa di finanza e attività d’impresa controllata da istituzioni pubbliche o private, ma per ognuno di noi che ha a cuore il mondo in cui viviamo e lavoriamo. L’espressione ESG venne utilizzata per la prima volta nel 2005 negli Stati Uniti e spiegata con la frase “Who cares wins”, “Vince chi si prende cura.

Noi donne, ci prendiamo cura in maniera naturale, la nostra origine lo dice.

C’è equilibrio di genere nella green economy.

Anzi, si tratta di un settore che per posizioni apicali e investimenti finanziari vede le donne superare quel fatidico 50% che in altri settori ancora fa fatica. Secondo quanto rilevato dall’International Center for Social Research (Icsr), l’economia verde vede impegnate in ruoli apicali, dirigenziali o quadro nel 58% dei casi delle donne.

Stando a quanto sottolineato dagli analisti, poi, nel comparto tecnologico le aziende con leadership femminile renderebbero ai loro investitori il 35% in più rispetto a quelle con guida maschile.

Non solo. Anche sul fronte della finanza verde il 53% degli investimenti proviene dalle donne. Se si considera lo specifico comparto dell’energia sostenibile, il dato sale al 55%.

Questo target, stando ai dati Icsr, è più orientato alla riduzione delle emissioni inquinanti (68%) e al risparmio energetico (65%). Le imprese con una leadership femminile, inoltre, mostrano una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità ambientale ed energetica: 1 su 3 investe in prodotti e tecnologie green contro un’azienda su 4 di quelle guidate dagli uomini.

Siamo più brave, più buone, più sensibili? No. Semplicemente siamo quella parte dell’umanità a cui è, geneticamente, demandata la nascita e la protezione dell’esistenza. Anche quando non siamo madri, la vita nasce e si custodisce in noi.

Non è questione di genere ma di geni.

*Presidente e Amministratore TODINI FINANZIARIA

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