Fondazione Marisa Bellisario

NAVALNY E IL FILO-PUTINISMO

di Margherita Boniver*

L’eliminazione nel gulag siberiano di Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin ancora in vita, ha suscitato un enorme moto di condanna nel mondo libero. Fiumi di parole di sdegno e incredulità di fronte a un assassinio così sfrontato hanno riempito le prime pagine e le breaking news televisive.
A Roma su iniziativa di Carlo Calenda una fiaccolata in Campidoglio a cui avevano aderito tutti i partiti, i sindacati e associazioni come la Bellisario, ha riempito la piazza sotto una gigantesca foto di Navalny. Da testimone sono rimasta tuttavia perplessa da una serie di discrepanze: il discorsetto commosso ma di circostanza del sindaco, seguito dalle testimonianze appassionate di due signore russe. A cui ha seguito il silenzio dei politici presenti, numerosi e qualificati, intervistati dalle Tv ma che si sono ben guardati dall’intervenire dal podio. Viene il sospetto che al di là della adesione unitaria alla manifestazione, il tasso di filo puntinismo che esiste in tutti i settori del parlamento (non solo la Lega!) abbia impedito una condanna corale del crimine efferato. Insomma, resta l’impressione che qui siano tutti pronti a fare gli eroi con il Putin degli altri… Yulia Navalnaya merita tutta la nostra ammirazione e sostegno, sperando che il suo messaggio coraggioso arrivi ai suoi concittadini e a quel pochissimo che resta del dissenso non ancora imprigionato in Russia.
Sul fronte della diplomazia invece si è alle prese con la constatazione definitiva che dopo la sicura rielezione dell’autocrate del Cremlino dovremo misurarci con un Putin ancora più pericoloso che minaccia la pace in Europa e nel mondo. L’Ucraina è in fase di stallo nella difesa dei suoi territori, l’Europa arranca al suo fianco per non parlare degli aiuti americani ostaggio dei repubblicani al Congresso. Senza dimenticare l’accoglienza riservata in questi giorni cruciali per la crisi in Medio Oriente a Mosca di esponenti di Hamas.
Come sostenuto in un ottimo articolo di Gideon Rachman sul Financial Times, Putin potrà contare oggi e domani sull’ammirazione dei leader delle più popolose democrazie del mondo come India, Indonesia e Dio c’è ne scampi e liberi di Trump rieletto alla Casa Bianca.

*già Ministra

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1 commento su “NAVALNY E IL FILO-PUTINISMO”

  1. Mariagrazia Lizza

    Gentile On. Boniver,

    condivido ciò che ha scritto. La mia preoccupazione è che non ci rendiamo conto che, con la nostra indifferenza, dovuta al fato che ci sentiamo in modo erroneo al sicuro, stiamo alimentando personalità contrarie alla democrazia e che oggi occupano l’Ucraina ma domani potranno occupare anche il nostro Paese. E’ necessario intervenire per difendere le libertà ed i diritti umani ed il dovere di essere democratici. La ringrazio.

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