Da oltre cinque secoli la Fabbrica di San Pietro è un centro del sapere che stimola la creatività e l’abilità di artisti e di artigiani a far fronte alle esigenze di un edificio, la Basilica Vaticana, scrigno di straordinari capolavori di arte e fede. Quest’anno, dopo circa 250 anni, la Fabbrica ha riaperto la sua Scuola delle Arti e dei Mestieri, scegliendo di tornare a trasmettere quel sapere pratico, maturato intorno alla Basilica di San Pietro, che alla fine del Settecento veniva insegnato a giovani aspiranti “muratori, pontaroli, falegnami, scalpellini e tutti gli artieri di arti meccaniche”.
Un’iniziativa in collaborazione con la Fondazione pontificia Fratelli tutti, con una proposta didattica e finalità simili a quelle delle origini: la Scuola, aperta a 20 giovani da tutto il mondo, è gratuita e la conoscenza dei mestieri della tradizione, sostenuti dalle nuove tecnologie, viene trasmessa dalle migliori maestranze della Basilica. Per sei mesi gli studenti condividono sia il tempo della didattica che l’abitazione, e le lezioni si svolgono con frequenza intensiva nei locali e nei laboratori della Fabbrica di San Pietro.
Nella prima edizione, attualmente in corso, la metà delle domande di ammissione è stata presentata da ragazze. Il lavoro femminile non è una novità per la Fabbrica: fin dal Cinquecento, nel cantiere di San Pietro, la presenza di maestranze femminili impiegate in questo genere di lavori è tutt’altro che episodica. Tra le “sanpietrine” del passato, esemplari per tenacia, intraprendenza, spirito imprenditoriale e coraggio, ci sono state mastre muratrici, carrettiere, pozzolaniere, fabbre, fornaciare, vetrare, intagliatrici di legno e di pietre dure, che hanno goduto di una sostanziale parità economica e considerazione rispetto ai colleghi uomini.
Già al tempo della prima istituzione la Fabbrica sceglieva di trasmettere alle nuove generazioni di artigiani il sapere tecnico degli antichi e le competenze necessarie per svolgere il proprio servizio nella Basilica Vaticana come atto di amore e di responsabilità. Come le fonti di archivio documentano, la frequenza della Scuola della Fabbrica era gratuita, voluta per la formazione dei giovani artigiani di tutta Roma, aperta la sera e nei giorni festivi per permettere agli allievi e alle allieve di lavorare al mattino.
Si rianima così il solco di una tradizione antica, che oggi propone tre indirizzi – scalpellini e marmisti/ muratori stuccatori e decoratori/ falegnami – cui si aggiungeranno dalla prossima edizione due nuovi percorsi per fabbri e mosaicisti. Il corpo docente è composto da sanpietrini, artigiani e professori di Università italiane e straniere. Una Scuola per costruire una comunità educante e un modello educativo di sviluppo integrale, per far crescere la capacità delle donne e degli uomini di cooperare con frutto e di mettere a frutto i propri talenti.
Ufficio Comunicazione Istituzionale Basilica e Fabbrica di San Pietro