Azioni e scelte di rilancio senza precedenti per vincere la crisi pandemica
di Mariangela Petruzzelli*
Le imprese italiane a conduzione donna all’estero, in particolare le micro e piccole imprese nel campo dell’artigianato, stanno affrontando la sfida economica e sociale lanciata dalla pandemia con innato senso di responsabilità e voglia di ritornare alle condizioni di benessere che si meritano.
Le aziende italiane al femminile ‒ operanti nello specifico in Usa e Canada, Cina, Emirati Arabi, soprattutto, sul fronte dell’internazionalizzazione nel campo dell’artigianato, del fashion e dell’enogastronomia, autentici vanti del Made in Italy ‒ sono impegnate in uno sforzo senza precedenti per mantenere le quote di mercato e far sì che l’Italia delle imprenditrici, anche dall’estero, conservi il proprio ruolo nello scenario internazionale. Da settembre 2020 a oggi vi sono state oltre 10mila domande dall’Italia e quasi 5mila domande dall’estero in particolare da Usa e Canada, da parte di aziende a maggior conduzione donna per accedere ai diversi strumenti per sostenere soprattutto l’internazionalizzazione digitale del tessuto imprenditoriale attraverso soprattutto la piattaforma Simest ‒ insieme al Ministero degli Affari Esteri e all’Agenzia ICE ‒ con finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto. (Dati Assocamerestero).
Le aziende a conduzione di donne italiane all’estero sono ancora poche ma in questi due anni di pandemia molte di esse sono riuscite a non chiudere i battenti con la conversione innovativa della vendita online e molte altre sono nate ex-novo maturando un’ampia esperienza e relazioni soprattutto negli Emirati Arabi Uniti, in Usa, Canada e anche Cina promuovendo e sviluppando diverse progettazioni nei settori dell’alimentare, dell’arredo e complemento d’arredo, della gioielleria, della moda e delle tecnologie dedicate a vari settori anche quello sanitario (fonte ICE).
«Si vuole rilanciare il “Modello italiano di business e di cooperazione internazionale” soprattutto in Africa, dopo la recente pandemia causata dal Covid-19», afferma la Vicepresidente nazionale di CNA con delega all’internazionalizzazione Roberta Datteri. Ed è lei a evidenziare che «Si sta lavorando già da un anno all’implementazione di strategie per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, tra cui numerose quelle a conduzione donna, verso l’Africa puntando in sinergia con SACE, SIMEST, ICE e Farnesina al potenziamento dell’economia circolare, delle strategie finanziarie per l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Africa e delle start-up innovative di cui molte con a capo una donna».
*Giornalista
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