di Roberta Pierantoni*
Lo scorso 11 aprile sono stati presentati presso la Banca d’Italia di Milano i “Principi per il finanziamento verde di progetti immobiliari, infrastrutturali e di trasformazione urbana sostenibili” elaborati dal Comitato per lo sviluppo urbano, l’edilizia abitativa e la gestione del territorio della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) in collaborazione con esperti internazionali per edifici e città sostenibili, neutrali dal punto di vista climatico ed efficienti dal punto di vista energetico, alla cui redazione ha partecipato anche la Banca d’Italia.
I principi – specificamente concepiti per creare i presupposti per la bancabilità dei progetti e oggetto di «endorsement» da parte dei delegati dei 56 Paesi della Regione che costituiscono il suddetto Comitato – hanno la finalità di promuovere, nel contempo, lo sviluppo sostenibile e il reperimento delle ingenti risorse necessarie per realizzare programmi e progetti immobiliari, infrastrutturali e di trasformazione urbana, e sono volti a sostenere gli investimenti in progetti “green” mediante l’accesso al mercato dei capitali pubblici e privati (private capital) da parte di governi, agenzie governative, città e autorità locali, con il coinvolgimento, nel caso di iniziative in partenariato pubblico privato (PPP), di sviluppatori, investitori istituzionali e gestori di patrimoni.
Oltre ad essere funzionali alla trasformazione urbana e alla realizzazione di infrastrutture e servizi pubblici per città intelligenti, maggiormente vivibili e sostenibili (le c.d. Smart sustainable cities, SCC), i Principi delle Nazioni Unite sul Green Financing sono volti anche alla promozione dello sviluppo dei mercati e della cultura della finanza sostenibile in considerazione dei rischi connessi ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), nonché all’innovazione e alla sostenibilità nel lungo termine utilizzando le leve dei prestiti verdi, green bonds, mutui verdi, green projects.
Nell’ottica del conseguimento dell’obiettivo di azzerare le emissioni nette di gas serra entro il 2050, fissato dall’Unione europea, il “Green Financing” (cioè il “finanziamento verde” riferito, secondo le Nazioni Unite, “a prodotti o servizi finanziari orientati all’ambiente, come mutui, prestiti, assicurazioni o obbligazioni, che riconoscono il valore dell’ambiente e del suo capitale naturale e cercano di migliorare il benessere umano e l’equità sociale, riducendo al contempo i rischi ambientali e migliorando l’integrità ecologica”) rappresenta uno strumento molto importante se si considera che circa un quarto delle emissioni europee di gas serra sono attribuibili agli edifici e che gli stessi, nell’Unione Europea, consumano circa il 36% di energia.
Per le Nazioni Unite, i finanziamenti verdi svolgono un ruolo importante nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), in quanto mirano ad “aumentare il livello dei flussi finanziari (bancari, di microcredito, assicurativi e di investimento) da parte dei settori pubblico, privato e no-profit verso le priorità dello sviluppo sostenibile”. Il ricorso al Green Financing per progetti immobiliari, infrastrutturali e di trasformazione urbana non solo apre la possibilità di allineare le infrastrutture agli standard ambientali, ma contribuisce anche a rendere più ecologica l’industria finanziaria, rafforzando cioè le banche e gli altri finanziatori che hanno comprovate credenziali di sostenibilità. Ciò è particolarmente importante nel contesto del crescente interesse dei regolatori e delle autorità di vigilanza finanziaria internazionali per la promozione della finanza sostenibile correlata a investimenti sostenibile nel lungo termine.
Le aree oggetto dei principi di Green Financing identificati dalle Nazioni Unite per un settore immobiliare sostenibile – la cui attuazione può avvenire a livello nazionale, regionale e locale attraverso l’armonizzazione dei quadri normativi nazionali e degli incentivi finanziari pubblici – sono 7 e riguardano, in particolare: (1) l’impegno attivo dei fornitori di capitale, (2) la neutralità climatica e resilienza delle soluzioni urbane verdi, (3) le dimensioni sociali e accessibilità economica delle soluzioni urbane verdi, (4) gli strumenti finanziari verdi innovativi (5) il miglioramento del quadro normativo a sostegno del finanziamento verde, (6) il garantire la stabilità a lungo termine del finanziamento di immobili e infrastrutture verdi, (7) l’approccio ecosistemico sostenibile. Il testo integrale dei principi è consultabile nel sito internet dell’UNECE al link https://unece.org/info/Housing-and-Land-Management/events/387444.
* Consigliere di Amministrazione e Lead Independent Director di Banca Mediolanum.
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