Fondazione Marisa Bellisario

DONNE SOLIDALI

di Cinzia Boschiero*

 In questo periodo storico in un mondo così poco solidale, tra le cose positive che noi cittadini possiamo fare ci sono le donazioni in vita. Per esempio, si può donare il sangue del cordone ombelicale, la placenta, i capelli. Per donare il sangue del cordone ombelicale, al termine del parto – dopo il taglio del cordone ombelicale -una quantità di sangue che rimane nei vasi sanguigni del cordone e della placenta può essere raccolto con una facile procedura effettuata dall’ostetrica, mentre il neonato viene accolto dalla sua mamma. La tecnica è assolutamente indolore e priva di rischi e può essere effettuata sia nel parto naturale che nel taglio cesareo, con o senza analgesia peridurale o spinale. Ci si può informare in ospedale o nei consultori familiari.

Ci sono tre tipologie di donazione del sangue del cordone ombelicale in base a diverse finalità. La donazione allogenica solidaristica, collegata ai Registri internazionali dei donatori di midollo osseo; la donazione dedicata per uso dedicato a un consanguineo del neonato con la conservazione gratuita, a carico del Sistema Sanitario Nazionale, e la donazione autologa per uso riservato esclusivamente al proprio neonato.

In Italia ci sono diverse Banche dei Tessuti e della Cute. Tra le eccellenze c’è la Banca della cute RER dell’Emilia Romagna che lavora in sinergia con la Cell Factory e fa parte del Servizio Sanitario Nazionale e che si occupa sia di medicina rigenerativa sia di bioingegneria tissutale. Di recente ha brevettato una metodica di decellularizzazione con brevetto internazionale.

Al momento del parto è possibile e consigliata la donazione della placenta per la ricerca sulle cellule staminali. Si può donare la membrana amniotica se si effettua un parto cesareo; viene distribuita dalle banche della cute, come la RER, come medicazione bioattiva per il trattamento di ustioni e/o ferite di difficile guarigione. Dato che la placenta dopo il parto non ha più alcuna funzione e viene gettata via, il recupero di cellule da questo organo non è invasivo per il donatore e l’utilizzo delle cellule non evoca alcun problema etico.

Il tessuto adiposo autologo, invece, viene prelevato dal paziente, lavorato, convalidato, stoccato presso la Banca della Cute con finalità di autotrapianto sul paziente che debba fare interventi rigenerativi in ambiti ortopedico e di chirurgia plastica. La Banca della Cute RER come le altre banche dei tessuti e della cute sono 29 strutture sanitarie pubbliche e hanno stipulato convenzioni con diversi ospedali di tutta Italia.

Un’altra donazione ancora poco conosciuta è la donazione di capelli. Donare i propri capelli è molto semplice, basta osservare alcune piccole attenzioni, soprattutto durante la loro raccolta. È necessario che la lunghezza sia tra i 20 e i 25 cm. Non si possono donare capelli trattati con henné. Devono essere ben puliti, asciugati e legati alle estremità prima di essere spediti o consegnati e possono essere tagliati anche dal proprio parrucchiere di fiducia. La “Banca della Parrucca è una vera catena di solidarietà attraverso la quale le parrucche, donate da donne/uomini che non ne hanno più bisogno, vengono messe gratuitamente a disposizione di chi ne ha bisogno e per motivi economici non può permettersela.

*Titolare ECPARTNERS

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10 commenti su “DONNE SOLIDALI”

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  8. Buongiorno,
    vorrei donare 20 cm di capelli a chi posso spedirli e come ?
    sono Mariarita Bussei

    saluti e grazie

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