Fondazione Marisa Bellisario

LE IDEE NON HANNO GENERE E GERARCHIE

di Giuseppina Di Foggia*

In occasione dell’8 marzo quando si desidera fare un intervento che dia un contributo alle celebrazioni della giornata delle donne è ogni volta più difficile evitare la retorica o il già detto.

Mi sono quindi interrogata a lungo, prima di iniziare a scrivere qualcosa, e mi sono convinta che un modo di eludere i luoghi comuni sia quello di parlare di un’esperienza individuale. Perché quello che ho appreso dal mio vissuto e ciò che di positivo vorrei trasmettere è che per riuscire occorre valorizzare la propria individualità. Non sono le quote rosa, le percentuali decise a tavolino, le suddivisioni fatte di tanto agli uomini e tanto alle donne a determinare il superamento degli steccati e dei pregiudizi.

Personalmente, ho cercato di essere me stessa, soprattutto quando – nei gruppi in cui ho studiato prima e lavorato dopo – ero in assoluta minoranza e mi sentivo una mosca bianca. È come se avessi voluto dire: “Pensate che questo non sia il mio posto, che io sia di troppo? Vedremo alla fine, vedremo al raggiungimento dei risultati” e i risultati sono sempre stati la mia unica risposta.

Ci sarebbero tante buone ragioni per lamentarsi, per esempio quando ci si trova in un posto di lavoro dove non è stato previsto il bagno per le donne… e non sto scherzando. Ma a cosa servirebbe? Alcuni o tanti dei colleghi incontrati avevano dei pregiudizi? Tanto peggio per loro, meglio concentrarsi sull’obiettivo e partire dal risultato che si è raggiunto, tappa dopo tappa. Perché è così che si costruisce la propria carriera, per raggiungere qualcosa, non contro qualcuno.

Oggi che mi trovo alla guida di una delle partecipate di stato voglio offrire a tutti la possibilità di esprimere in azienda il proprio potenziale, e questa è per me l’essenza dell’inclusione. E voglio che ciascuno sia premiato in base al risultato raggiunto, e questo è il merito, tenendo sempre conto di due aspetti: cosa facciamo e come lo facciamo.

Non dimentico, nemmeno adesso che sono Amministratore Delegato, che quando mi siedo per la prima volta a un tavolo so che devo continuare a dimostrare il mio valore, esattamente come quando ho sostenuto il primo esame universitario alla facoltà di ingegneria.

Nello stesso tempo, quando qualunque collaboratore si siede al mio tavolo, io inizio dando fiducia e offrendo l’opportunità alle persone di far emergere le loro capacità e di esprimere le proprie idee, perché – come amo dire – le idee non hanno gerarchie e non hanno genere e il confronto fa emergere le soluzioni migliori.

Auguro un buon 8 marzo a tutte (e a tutti).

*Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Cavaliere di Lavoro

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