di Antonella Saeli*
Il programma annunciato da tempo dal Commissario Figliuolo, sul modello Grecia, di creare anche in Italia le Isole Covid-free, è entrato nel vivo nelle scorse settimane, grazie soprattutto alle nuove forniture di vaccini.
Si tratta di una campagna di vaccinazione di massa di tutti i cittadini dai 18 anni in su per immunizzare il più possibile le isole minori, una proposta per riuscire a far ripartire in sicurezza il turismo in aree, la cui economia è fortemente basata sui flussi turistici. Le vaccinazioni sono estese a tutti i residenti o domiciliati sull’isola, i lavoratori impegnati stabilmente e gli stagionali. La proposta di estendere tale possibilità anche ai villeggianti non sarebbe condivisa dal Commissario Figliuolo.
La Sicilia è stata la prima Regione a promuovere il programma Isole Covid-free (scatenando le polemiche di alcune regioni del Nord che hanno parlato di “privilegi”) ed è partita dalla splendida Salina nelle Isole Eolie, l’isola del celebre film Il Postino, famosa per i capperi e la Malvasia, che conta poco più di 2500 abitanti, sparsi su 10 km e tre Comuni: Malfa, Leni e Santa Marina.
Soddisfatta Clara Rametta, Sindaco di Malfa e nota albergatrice, che con caparbietà è riuscita a ottenere l’avvio della campagna d’immunizzazione: «Il piano è partito proprio da Salina, dove il 50% della popolazione è già stata vaccinata (al momento dell’intervista n.d.r), e quindi estesa a tutto l’arcipelago eoliano. Per noi è molto importante anche sotto il profilo turistico perché ci consente di iniziare la stagione estiva con una situazione a basso rischio. A Salina già da diverse settimane non si registrano casi di contagio, è ovvio però che con l’arrivo dei turisti bisognerà fare attenzione per cui invito tutti ad osservare sempre e comunque le regole anti contagio».
Dopo Salina, la campagna di vaccinazione è partita anche nelle altre isole delle Eolie – Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli e Lipari – ed è stata avviata anche a Lampedusa e Linosa. Nei prossimi giorni si passerà poi nelle restanti isole minori della Sicilia per concludersi con Ustica e Pantelleria.
Le isole sono località fragili da un punto di vista sanitario, e poi c’è ovviamente l’aspetto turistico. Le norme stringenti hanno già fatto perdere una grossa fetta di turismo tra Pasqua e la prima settimana di maggio, soprattutto gruppi stranieri che hanno deciso di optare per le isole greche.
La crisi del settore turistico è costata lo scorso anno alla Sicilia una contrazione del 62% della domanda turistica. L’imminente stagione estiva dovrà segnare la ripresa.
Altri Paesi si stanno organizzando meglio di noi soprattutto a livello di promozione turistica, facendo operazioni più di comunicazione che di sostanza.
«È evidente che in questo momento l’attrattività passa per la percezione di sicurezza – afferma Clara Rametta – e quindi questa iniziativa ci permetterà di accogliere con maggiore serenità i turisti nella nostra isola»
*Fondazione Marisa Bellisario Sicilia
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