La Camera ha approvato all’unanimità la ratifica della Convenzione di Istanbul con 545 voti favorevoli. L’approvazione è stata accolta da un lungo applauso dell’Aula. Il provvedimento ora va al Senato. La convenzione si sostanzia di 81 articoli, ricchi di misure finalizzate a prevenire e combattere ogni forma di violenza sulle donne, sia fisica che psicologica, e al contempo promuove la parità tra i sessi.
A oggi la Convenzione è stata ratificata da 4 Stati Membri: Albania, Montenegro, Turchia e Portogallo. L’Italia è il quinto Stato a procedere alla ratifica. Ma prima che la Convenzione diventi esecutiva, deve essere ratificata da 10 Stati Membri.
Una previsione importante è quella di cui all’Articolo 5, che sancisce l’obbligo degli Stati di astenersi da qualunque forma di violenza nei confronti delle donne e soprattutto garantisce che le autorità, i funzionari, i rappresentati statali e tutti i soggetti pubblici si conformino a quest’obbligo. Gli Stati che procedono alla ratifica devono adottare le misure di legge opportune per esercitare in concreto gli atti utili a prevenire, punire i responsabili e risarcire le vittime.
“E’ un voto che fa bene e che incoraggia”, ha detto Cècile Kyenge, Ministro dell’Integrazione. “Non potremo mai assuefarci all’orrore di gravissimi fatti di cronaca contro le donne, ma neanche alla tante e continue violenze domestiche e nei luoghi di lavoro. Mi auguro adesso che il Senato approvi rapidamente il disegno di legge. Nel frattempo, desidero tanto ringraziare le ministre Josefa Idem, Emma Bonino, le colleghe Laura Boldrini e Mara Carfagna, che tanto si sono impegnate per raggiungere questo primo traguardo. Dopo l’approvazione definitiva occorrerà subito lavorare con tanta passione e impegno per conseguire gli ulteriori traguardi voluti dalla convenzione di Istanbul contro la violazione di questi diritti umani”.
Carmen Buono
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