Fondazione Marisa Bellisario

L’industria tessile per le bengalesi è l’occasione per uscire dalla miseria

La tragedia del Rana Plaza a Dhaka ha rivelato che gran parte dei morti nel crollo erano donne. Infatti secondo uno studio dell’Università di Yale del 2011, scrive Bloomberg Businessweek,  almeno  il 12% delle bengalesi  tra i 15 e i 30 anni lavora nel settore dell’abbigliamento che per loro rappresenta una fonte di reddito e di emancipazione. In Bangla Desh  l’industria dell’abbigliamento ha un giro di affari  di 18 miliardi di dollari e offre una grande opportunità alle donne povere e analfabete perché il salario,nella sua miseria secondo la scala occidentale, è del 13% più alto rispetto a quello degli altri settori dell’economia e le fabbriche preferiscono utilizzare manodopera femminile,  più brava a cucire e più docile. Per la Banca Mondiale le esportazioni del tessile dal Paese sarebbero dovute diminuire dopo che nel 2005 sono  scaduti  gli accordi sul commercio globale che contingentavano il numero di capi  che ciascun paese poteva esportare in UE e in USA, ed invece da allora le esportazioni bengalesi sono  triplicate grazie ai bassissimi salari persino più bassi  di quelli cinesi e vietnamiti. Nel 2010 il Bangla Desh  contava circa 5mila fabbriche tessili che si contendono  le opportunità a colpi di ribassi ed è indubbio che questo garantisca un minimo di crescita a un Paese di poche speranze. Eppure le condizioni di lavoro dal 2000 al 2010 non sono cambiate e i salari non sono aumentati. Nelle ultime interviste il 70%  degli operai è stato vittima di violenze verbali, sono comuni gli abusi sessuali e le punizioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione. Più di metà delle donne non ha avuto il permesso di prendere il congedo di maternità  e una gran parte  è stata licenziata dopo il parto. Eppure  per molte di loro il tessile è l’unica  possibilità per uscire dalla miseria assoluta. Per questo gli operai  temono le minacce di ritiro dal Paese delle multinazionali dopo il crollo del Rana Plaza perché qualunque miglioramento delle loro condizioni di lavoro potrà avvenire solo attraverso l’impegno delle aziende estere che fanno affari con il governo  di Dhaka.

Ornella Del Guasto

3 commenti su “L’industria tessile per le bengalesi è l’occasione per uscire dalla miseria”

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