Centinaia di donne, scrive Herald Tribune, si sono radunate davanti al governatorato di Tiruchipalli, nel popoloso stato del Tamil Nadu, chiedendo alle autorità condotte che garantiscano ogni giorno alle loro famiglie acqua potabile. Le dimostranti erano tutte donne perché la raccolta dell’acqua è un impegno strettamente femminile. I rubinetti sono rimasti al secco per alcuni giorni costringendole ad acquistare la costosa acqua delle autobotti. A seconda delle stagioni per procurarsela le indiane delle zone rurali devono pagare tra il 50 e 200 volte di più della tassa standard di fornitura. Il problema endemico della mancanza di acqua, in India durante i mesi caldi si trasforma in drammatica siccità e per questo gli abitanti dei villaggi hanno preso varie iniziative come la creazione dei pany panchayat, i cosiddetti consigli dell’acqua, che si stanno rivelando cruciali. Si tratta di gruppi non governativi sviluppatisi soprattutto nell’India rurale e nelle piccole città e che esercitano non solo un’efficace azione di lobby sulle municipalità locali per conquistare migliori infrastrutture idriche e tenere puliti pozzi e sorgenti ma anche per insegnare alle donne i metodi di raccolta dell’acqua piovana. Negli ultimi anni il Governo ha creato molte infrastrutture idriche ma non è ancora riuscito a garantire a tutti l’acqua potabile. Così una combinazione di apatia politica, di degrado dell’ambiente, di abbandono dei metodi tradizionali di risparmio delle acque stanno esasperando il problema tanto che il 95% delle famiglie non dispone dei 50 litri giornalieri d’acqua pro capite che l’Organizzazione Mondiale della Salute ritiene necessari. Non solo nei villaggi ma anche negli sconfinati slums delle grandi città la conquista dell’acqua è una battaglia quotidiana e il punto di partenza di altri problemi sociali. Infatti mancano le toilette e paradossalmente questa è una delle ragioni per cui le ragazze non vanno a scuola oltre ad esporle a rischi di essere aggredite e stuprate quando sono costrette ad andare lontano alla ricerca di una toilette. Per questo nei centri rurali nel 2012 erano già stati creati 60 consigli dell’acqua, passati quest’anno a 96 solo nel’Uttar Pradesh, guidati soprattutto da donne Dalit, la casta più bassa e oppressa.
Ornella Del Guasto
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