Fondazione Marisa Bellisario

LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA PER LE INFRASTRUTTURE DEL CAPITALE UMANO

di Benedetta Cosmi*

Alle prossime elezioni potremmo trovare le scuole molto diverse da come ce le ricordavamo. Anzi, a sentire cosa promettono i bandi, ci sembrerà – recandoci ai seggi – di dover eleggere i parlamentari del nord Europa. Infatti si sono appena chiusi, il 28 febbraio, quelli finanziati dal Pnrr, che hanno una dimensione mai conosciuta in questo secolo sulle infrastrutture scolastiche: il piano 4.0 della formazione con gli ambienti flessibili, modulabili, tecnologici, sostenibili, innovativi. Non sarà troppo?

Termosifoni rotti, soffitti che perdono, spazi che mancano, palestre che chiudono, docenti che tardano (in particolare su alcune fragilità), solo un vecchio ricordo, di una scuola contrassegnata dalle lavagne di ardesia o dalla Lim, le cartine ai muri degli anni settanta (edilizia su cui dovremmo soffermarci con più rigore) e Google Maps sugli Smartwatch, il crocifisso dietro la cattedra, e il presidente della Repubblica Mattarella appeso alla parete, che, a quanto pare, verrà sostituita: ma Città Metropolitana Milanese (per esempio) è impegnata a dover rispondere se “la parete mobile rientra negli arredi”. Lo ha riportato con lineare ed efficace chiarezza un suo rappresentante all’incontro tecnico organizzato da Assolombarda poche settimane fa, chiedendo di immaginare strumenti più idonei rispetto a quanto non siano i bandi. Il metodo di confronto scelto dall’associazione confindustriale milanese è valido: considera l’intera filiera fino al Terzo settore.

Il Piano Scuola 4.0 previsto dal PNRR quale strumento di sintesi e accompagnamento all’attuazione delle relative linee di investimento intende fornire un supporto alle azioni che saranno realizzate dalle istituzioni scolastiche nel rispetto della propria autonomia didattica, gestionale e organizzativa, trasformando le aule scolastiche precedentemente dedicate ai processi di didattica frontale in ambienti di apprendimento innovativi, connessi e digitali (Azione 1 – Next Generation Classrooms) potenziando i laboratori per le professioni digitali (Azione 2 – Next Generation Labs). C’è anche un capitolato su palestre, mense etc.

La vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Monica Poggio ha ripreso il mio punto sull’importanza di tenere insieme il Greco a materie tecniche e STEM (innovazione da cui la scuola italiana non è ancora passata) e ha richiamato l’attenzione sulla governance, infatti i progetti di edilizia scolastica devono affrontare problematiche insite in una gestione multilivello: dal ministero dell’istruzione (per l’allocazione dei fondi e la definizione delle linee di azione), alla regione (per gli aspetti di programmazione territoriale), a comuni e province (o quel che ne è rimasto, come proprietari degli edifici), fino alle autonomie scolastiche (responsabili della gestione quotidiana). Questo variegato assetto di attribuzione delle competenze sull’infrastruttura scolastica rende complessa la programmazione di medio-lungo periodo, sottolinea Assolombarda, la quale si è proposta come interlocutore della politica e del governo, centrale e territoriale, facendo tesoro di un laboratorio di ascolto con i player dei diversi settori industriali, per dare al processo di riqualificazione dei plessi scolastici il grande slancio. Intanto Assolombarda, fa un’ottima premessa: preoccupiamoci della durabilità, della manutenzione, dell’aggiornamento futuro.

*Giornalista e opinionista del Corriere della Sera

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