Fondazione Marisa Bellisario

Israele vuole mettere fine alla separazione dei sessi

Dopo il colossale parapiglia scatenato dagli ultraortodossi per impedire alle donne l’accesso al Muro del Pianto che secondo loro deve essere riservato solo agli uomini, per Herald Tribune le regole fondamentaliste degli zeloti stanno inceppando la società israeliana. Per questo il procuratore generale Yehuda Weinstein ha sollecitato i ministri del governo a mettere fine alla separazione dei sessi negli spazi pubblici studiando linee comportamentali destinate a cambiare molti aspetti della vita quotidiana del paese. Un problema da affrontare con rapidità e decisione perché oggi nell’accesso ai servizi pubblici la discriminazione a seconda del sesso “dovrebbe essere perseguito criminalmente”. Anche il nuovo governo Netanyahu da tempo si esprime contro la segregazione di genere, spinto dalle crescenti tensioni e dalle battaglie legali contro il trattamento che viene riservate alle donne nelle aree del paese abitate dalla minoranza ultraortodossa (150mila cittadini). Ad esempio dove sono obbligate a salire sui bus da una porta secondaria e a sedere in appositi posti in fondo, una misura che ha scatenato in tutto il paese campagne di disobbedienza civile che hanno coinvolto anche gli ebrei oltremare. Per il procuratore Weinstein le donne dovranno entrare nei bus dalla porta principale come tutti, sedere dove a loro piace, nelle pubbliche cerimonie i seggi dovranno essere misti e soprattutto dalle strade dei quartieri abitati dagli ortodossi dovranno essere tolti i manifesti con continui inviti alle donne a vestire con modestia. Inoltre l’Autorità statale dell’Informazione, nell’arco di 6 mesi, dovrà trovare un accordo con la principale radio ultraortodossa perché sia messo fine al bando contro le presentatrici donne. In realtà la questione femmibile è solo un aspetto di uno scontro molto più ampio che oppone la minoranza ultraortodossa al resto di Israele. Il Governo Netanyahu infatti vuole la cancellazione dell’esenzione al servizio militari per i giovani Yeshiva , vuole integrare gli ortodossi nella forza lavoro e ridurre drasticamente i sussidi di cui godono le loro famiglie “perché Israele è uno stato ebreo, liberale e democratico”. Yedidia Stern , presidente dell’Istituto Democratico di Israele dà il benvenuto a queste aperture liberali, ma preavverte che il passaggio non sarà indolore e il tentativo di integrazione degli ortodossi un’operazione lunga e difficile perché è comunque un duro attacco a uno stile di vita consolidato nei secoli, cercando di convertirli in qualcosa in cui non vogliono essere”.

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