Fondazione Marisa Bellisario

Innovativo piano inglese per aiutare le studentesse

Un sondaggio svolto dalla nota azienda nel settore delle risorse umane, Rondstad WorkMonitor, ripreso dal Corriere della Sera, in Italia per 8 lavoratori su 10 l’apporto femminile è indispensabile per costruire un team di lavoro di qualità, ma il 69% denuncia la difficoltà, molto maggiore degli uomini, che le donne incontrano per raggiungere posizioni di vertice. Anche se il dato sia cresciuto, la percentuale del 14% della presenza femminile nei CDA è molto lontano dall’equilibrio auspicato e questo nonostante le ragazze si laureino prima dei maschi e con voti migliori. Certamente non aiuta le loro possibilità il fatto che la disoccupazione italiana abbia raggiunto un livello così preoccupante. La Gran Bretagna ha già preso coscienza di questo problema, e la ministra delle Donne e della Cultura, Maria Miller, sta per varare un piano interessante e pragmatico: invierà ai genitori di bambine un pacchetto di informazioni sul mercato del lavoro che orienti le loro scelte scolastiche e una serie di  consigli  per sostenere le loro aspirazioni. Troppo spesso infatti le ragazze vengono indirizzate verso corsi di studi umanistici con scarsi sbocchi occupazionali così come perdura in Occidente il pregiudizio che maternità e lavoro siano difficilmente conciliabili. E’ un fatto però che per emergere nel lavoro alle donne vengono richieste una preparazione e prestazioni superiori a quelle dei maschi. Per questo è bene che le famiglie si impegnino per tempo a orientare e sostenere lo sforzo delle figlie.

Ornella Del Guasto

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